Nuova luce per la Madonna del
Pantheon, il cui restauro è stato presentato oggi, realizzato
dal Ministero della Cultura, in particolare dall'istituto
Pantheon e Castel Sant'Angelo - Direzione Musei nazionali della
città di Roma guidato da Massimo Osanna, d'intesa con il
Capitolo della Basilica di Santa Maria ad Martyres. L'icona
della Madonna del Pantheon, datata agli anni della consacrazione
della Basilica, avvenuta nel 609 d.C., è stata restaurata dopo
63 anni dalla prima e unica volta grazie ai fondi messi a
disposizione da parte dello sponsor Bulgari. Un lavoro durato 8
mesi e caratterizzato da una campagna di studio e ricerca, da
scelte diagnostiche e scientifiche innovative e dall'uso di
tecnologie all'avanguardia.
Sono intervenuti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano,
il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, il Segretario del
Capitolo della Basilica di Santa Maria ad Martyres, Mons. Franco
Sarzi Sartori. Ad illustrare i lavori la Direttrice del
Pantheon, Gabriella Musto, mentre la restauratrice Susanna
Sarmati ha presentato un approfondimento sull'intervento appena
completato. L'opera, realizzata a tempera su legno di olmo, è
strettamente collegata dalla tradizione alla data del 13 maggio
del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV, ricevuto in dono il
Pantheon dall'Imperatore bizantino Foca, decideva di consacrare
il luogo a tutti i martiri cristiani e alla Vergine di Santa
Maria ad Martyres. In quella stessa occasione, il Papa riceveva
l'icona della Beata Vergine realizzata secondo la narrazione
orale dall'Apostolo Luca, al quale la storia attribuisce molte
altre icone mariane. L'antica Madonna di San Luca, detta Madonna
del Pantheon, venne da allora custodita nell'aula principale,
affrontando con il monumento secoli di storia e vicende. L'icona
rappresenta la Madonna Odigitria, termine di origine greca che
significa "colei che conduce", con la mano destra rivolta verso
il Bambino, ad indicare la via della salvezza e della verità.
Nel 1961, dopo il restauro curato da Carlo Bertelli, fu
collocata nella cappella interna della Basilica, la cosiddetta
Cappellina d'inverno, per motivi di conservazione. Al centro
dell'abside del Pantheon, proprio sopra l'altar maggiore, si
trova invece ancora oggi la copia eseguita nel 1959 da Geneviève
Garnier.
Adesso, l'icona verrà riposta nuovamente nella Cappellina
d'inverno, in un'area del complesso monumentale che nei prossimi
mesi, al termine dei lavori di riqualificazione in corso, potrà
essere fruita dal pubblico grazie a un programma di visite
guidate dedicate.
"L'avvenuto restauro della Madonna del Pantheon è una delle
tappe della valorizzazione di uno dei monumenti più visitati
della nostra Nazione. Com'è noto, un anno fa abbiamo previsto
che l'ingresso in questo sito fosse a pagamento e questa misura
sta generando incassi per circa un milione di euro al mese.
Queste importanti risorse saranno utilizzate per portare avanti
altri interventi significativi tra cui la riqualificazione degli
spazi posteriori a ridosso della Basilica di Nettuno, denominati
lapidarium, ampliando l'offerta con nuovi percorsi di visita",
ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
"Il restauro dell'icona della Madonna del Pantheon - ha
commentato il Direttore generale Musei, Massimo Osanna -
rappresenta un'importante iniziativa al contempo di
conservazione e di valorizzazione del patrimonio culturale,
dimostrando come i Musei Italiani non siano solo luoghi in cui
si accolgono visitatori, ma luoghi in cui si studia e si fa
ricerca e in cui si concentrano sinergie proficue con
istituzioni e soggetti pubblici e privati, secondo modelli
virtuosi, sempre più partecipati e aperti alle comunità del
territorio. Quest'opera così rilevante diventerà il fulcro di
nuovi percorsi di visita, in un'area del complesso monumentale
che sarà aperta al pubblico con visite guidate speciali, nei
prossimi mesi, al termine dei lavori di riqualificazione".
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