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'Io sono l'altro', un punto di vista alternativo sull'arte

'Io sono l'altro', un punto di vista alternativo sull'arte

Progetto di Victor Fotso Nyie dal 28 febbraio al Mar di Ravenna

RAVENNA, 27 febbraio 2025, 14:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'artista Victor Fotso Nyie, che indaga il tema dell'identità attraverso la rilettura delle tradizioni e simbologie africane, è l'autore del secondo progetto di Spazio Neutro al Mar di Ravenna, 'Io sono l'altro', ospitato dal 28 febbraio al 2 giugno in una nuova sala del Museo d'Arte della città, la Arts & New Media Room, luogo di condivisione e partecipazione ma soprattutto spazio che propone al pubblico un punto di vista alternativo nella visione e comprensione delle opere d'arte.
    L'artista camerunense, 35 anni, utilizza l'argilla e la ritrattistica come processo conoscitivo delle proprie origini e come mezzo per una riappropriazione culturale che intreccia memorie collettive, storie e forme antiche ad un linguaggio personale e contemporaneo. La scultura esposta, 'Re-connexion', ritrae lo stesso artista, dal cui capo prendono vita figure antropomorfe: idoli e manufatti africani che risplendono al loro interno di una patina dorata che trascende la materialità terrena della terracotta, per evocare una dimensione divina ed eterea. Il visitatore è invitato ad entrare in un ambiente in cui sono presenti terra e argilla e a sedersi su un basamento in mattoni posto di fronte alla scultura; chiunque ha la possibilità di toccare l'argilla, materiale tra più antichi utilizzato dall'uomo, simbolo di energia primordiale e qui presente per instaurare un contatto diretto con la poetica dell'artista.
    L'argilla, manipolata e intrisa dell'energia dei visitatori, verrà riutilizzata dall'artista, a conclusione della mostra, per comporre una nuova scultura, "come gesto di restituzione emotiva dell'esperienza tattile olfattiva e visiva del pubblico". 'Io sono l'altro' diviene così un invito al pubblico a riflettere sulla relazione tra individui, di uguali o diverse culture, "e su come il nostro sguardo e la nostra esperienza, che qui coinvolge tutti i sensi, accompagna e completa la conoscenza e la comprensione dell'altro, proprio perché tutti noi siamo l'altro".
   

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