Alla ricerca dell'inaudito, Luigi
Nono e Tomàs Luis de Victoria a confronto: in occasione del
centenario della nascita di Luigi Nono, Ravenna Festival
propone, sabato 8 giugno alle 21 alle Artificerie Almagià, un
faccia a faccia tra le musiche nuove del compositore veneziano e
quelle antiche del del compositore spagnolo Tomás Luis de
Victoria (1548 - 1611). Artefice l'ensemble La Stagione Armonica
diretta da Sergio Balestracci.
Quanto sia ancora vivo il pensiero di Luigi Nono lo
dimostrano proprio gli innumerevoli accostamenti che coinvolgono
la sua musica alle grandi costruzioni polifoniche del
Cinque-Seicento, in nome di quella continuità del passato che lo
stesso Nono ha sempre teorizzato. Il concerto ravennate ne sarà
prova grazie anche al virtuosismo vocale in due composizioni
separate da quattro secoli: Das atmende Klarsein di Nono del
1981 e alcuni brani dall'Officium Hebdomadae Sanctae in Passione
Domini del 1585 di de Victoria.
Assieme alla Stagione Armonica, che domenica 9 giugno alle 11
del mattino sarà nella Basilica Metropolitana di Ravenna per
l'appuntamento di In templo Domini, saranno protagonisti due
musicisti strettamente legati all'esperienza noniana: il
flautista Roberto Fabbriciani e il regista del suono Alvise
Vidolin.
Nel suo ultimo decennio di vita (morì a Venezia nel 1990),
Nono ha dedicato al flauto contemporaneo alcune opere
rivoluzionarie, inscindibili dalla collaborazione proprio con
Fabbriciani. Das atmende Klarsein (Il respiro della chiarezza)
fu eseguito per la prima volta nel 1981 a Firenze per una
formazione che prevedeva piccolo coro, flauto basso, live
electronics e nastro magnetico.
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