"Il progetto di messa in sicurezza,
consolidamento e restauro dell'Insula Meridionalis è stato
avviato nel suo settore occidentale, interessando la fascia
compresa tra il Tempio di Venere ed il complesso delle
cosiddette terme del Sarno". È quanto spiegato nel corso di una
conferenza svolta dal parco archeologico di Pompei alla quale
hanno partecipato i funzionari Vincenzo Calvanese e Paolo
Mighetto.
"Questo settore - è stato sottolineato nel momento che ha
ufficializzato l'apertura del cantiere di messa in sicurezza,
consolidamento e restauro dell'Insula Meridionalis, dal Tempio
di Venere al Foro Triangolare di Pompei Scavi - è caratterizzato
da spazi occupati da edifici pubblici e privati, che si
sviluppano a partire dall'area urbana a ridosso della viabilità
interna e si espandono ben oltre il circuito murario,
inglobandolo e sfruttandolo come base d'appoggio per il nuovo
fronte degli edifici. Gli edifici, pertanto, si sviluppano su
più livelli, con collegamenti verticali realizzati tramite rampe
o scalinate".
"L'intero settore - precisano i tecnici - fu scavato a partire
dal periodo del decennio francese fino alla metà del secolo
scorso; lo scavo non fu sistematico, interessando nelle prime
fasi il livello 0 e poi sviluppandosi nei settori inferiori;
queste zone, inoltre, potrebbero essere state utilizzate come
aree di accumulo di materiali durante gli interventi di
ricostruzione dopo il sisma o per facilitare la spoliazione
degli edifici della piazza forense dopo l'evento eruttivo. In
epoca post antica, inoltre, sono state interessate da interventi
non sistematici e documentati, oltre probabilmente ad accogliere
il terreno frutto dello scavo del settore meridionale della
città. Per tali ragioni gli interventi si presentano complessi
sia da un punto di vista logistico sia stratigrafico, andando
ben oltre i normali limiti cronologici delle ricerche
pompeiane".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA