Dal 18 giugno al 28 luglio
il Complesso Monumentale di San Domenico di Lamezia Terme, sede
del Museo Archeologico Lametino, ospita 44 opere d'arte di
grandi maestri del Novecento - Giorgio de Chirico, Antonio
Ligabue, Paul Kostabi, Michele Cascella, Michele Cassinari,
Cesare Berlingeri, Massimo Catalani, Luca Dall'Olio, Marco
Lodola, Max Marra, Paolo Porelli, Pietro Annigoni, Franz
Borghese e Bruno Caruso - sequestrate alla criminalità
organizzata. La mostra, 'Visioni Civiche - L'arte restituita.
Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune', è un progetto
curato dal professor Lorenzo Canova, organizzato e prodotto
dalla Fondazione Trame e Associazione MetaMorfosi, con il
patrocinio del ministero degli Interni e il sostegno della
Fondazione Cdp, ente no profit del Gruppo Cassa Depositi e
Prestiti.
"Questo progetto - spiega Lorenzo Canova, curatore della
mostra - nasce come un segno fondato sulla forza simbolica delle
arti visive, uno spazio di legalità e di condivisione civica
nato da due nuclei di opere d'arte confiscate alle mafie: quello
di Gioacchino Campolo e quello di Gennaro Mokbel".
In esposizione ci sono le opere sequestrate al 're dei
videopoker', il noto boss mafioso Gioacchino Campolo, esposte al
Palazzo Crupi di Reggio Calabria, e quelle recuperate nel 2010
da Gennaro Mokbel, finanziere vicino alla Banda della Magliana,
mai esposte finora. Il percorso espositivo comprende, così, una
serie di lavori che ci parlano anche del gusto personale dei
mafiosi-collezionisti o del loro desiderio di accumulare arte di
autori affermati o emergenti, opere uniche o tirature di
grafiche, passando dalla pittura alla scultura, fino a opere
installative o polimateriche.
"È interessante notare - spiega il curatore - come nelle
confische ci siano non solo lavori di importanti maestri
dell'arte tra Ventesimo e Ventunesimo secolo, ma anche quadri
falsi come quello, esposto in mostra, che vuole contraffare un
dipinto di Giorgio Morandi; un documento paradossale che ci fa
capire come anche i criminali possano essere vittime di una
truffa".
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