"Il Futurismo, movimento che
dall'Italia si affermò in tutto il mondo, seppe lasciare tracce
a tinte forti anche nel Meridione nel segno di una sfida
culturale al rinnovamento e alla creazione di una modernità". Lo
ha detto stamani, al Museo nazionale di Matera, il ministro
della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale - insieme al
direttore generale Musei, Massimo Osanna - ha inaugurato la
mostra "Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli
sviluppi del Movimento", che sarà visitabile fino al 10 gennaio
prossimo.
Per il ministro, "ricostruire i passaggi a Sud di questi
visionari delle avanguardie è una delle sfide vinte dagli
organizzatori della mostra che hanno centrato innanzitutto
l'obiettivo del recupero conoscitivo di questo fenomeno che ha
contagiato tutte le discipline artistiche, lasciando un'eredità
di pensiero e di creatività ancora attuale".
A Palazzo Lanfranchi sono esposti oltre 130 dipinti,
sculture, disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni,
archivi e collezioni private. "Completano il percorso - è
scritto in un comunicato diffuso dal Ministero - documenti
d'archivio editi e inediti provenienti da diverse istituzioni.
Dal Museo nazionale Collezione Salce sono giunti alla mostra di
Matera ben 25 manifesti futuristi, a conferma della
collaborazione tra il Museo nazionale di Matera e la Direzione
regionale Musei Veneto intorno al progetto "Futurismi".
La mostra, ideata da Annamaria Mauro e Daniele Ferrara,
curata da Massimo Duranti, è promossa dal Museo nazionale di
Matera in collaborazione con la Direzione regionale Musei
Veneto.
Secondo Osanna, "la vocazione del Museo nazionale di Matera
come centro di ricerca e memoria della tradizione storica e
culturale del Meridione trova piena espressione nella mostra
dedicata al Futurismo. L'esposizione focalizza l'apporto degli
artisti del Mezzogiorno nella nascita e nello sviluppo di questa
importante esperienza artistica del secolo scorso. La
collaborazione del Museo nazionale di Matera con la Direzione
regionale Musei Veneto e la pluralità dei prestatori
rappresentano le potenzialità del lavoro corale e dello spirito
di cooperazione che anima il Sistema museale nazionale".
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