Un dettaglio biografico inedito nel Tempo Sospeso di Giorgio Morandi a New York: un ritratto della sorella maggiore Anna, da poco riscoperto sul retro di un dipinto del 1915, è esposto nella mostra della galleria Mattia De Luca che fino al 26 novembre raccoglie il testimone di quella organizzata due anni fa a Roma negli spazi della galleria a Piazza Campitelli. Con uno stile ispirato al mondo semi-astratto dei cubisti, il quadro a olio su tela è stato prestato dal museo di arte contemporanea di Siegen in Germania a cui lo ha promesso la collezionista Barbara Lambrecht: raffigura un orologio nelle tinte del grigio, le stesse usate dal pittore bolognese per ritrarre sul retro la sorella, la cui malattia aveva spinto un paio di anni prima la famiglia Morandi a passare tempo a Grizzana, il paese sull'Appennino "dall'aria buona" al centro degli "esterni" che Morandi ritrasse poi più volte aprendo la finestra di casa. Pittore per eccellenza di interni, Morandi è rappresentato nella storica townhouse ottocentesca da oltre 60 opere tra 1913 e 1964 - tante quanti gli anni dalla scomparsa dell'artista - selezionate in musei e collezioni private, di cui soltanto cinque sono in vendita. Con quadri che in parte non hanno mai attraversato l'oceano, la mostra è una delle più significative dedicate all'artista negli Stati Uniti da quella messa in piedi nel 2008 dal Met.
"L'opera di Morandi è più rilevante che mai in questo periodo di sfide e di incertezze", spiega De Luca, secondo cui l'artista di Via Fondazza "è ancora molto sotto-apprezzato alla luce del posto che occupa nella storia dell'arte, con prezzi che vanno da 1,2 milioni di euro a 4,5 milioni. Per Marilena Pasquali, fondatrice e direttrice del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna, che ha curato la mostra con De Luca, "aver messo la realtà tra parentesi per esaminarla meglio attraverso il telescopio dell'arte, staccarsi dal mondo allo scopo di abitarlo e poi accettarlo senza perdere l'autonomia sono caratteristiche dell'opera di Morandi, le cui composizioni di oggetti, sprazzi di natura e fiori di seta sono colme di umanità e neutrali soltanto in apparenza".
Morandi ha dipinto circa 1.350 quadri nel corso della sua carriera e prodotto più di 130 acqueforti e numerosi disegni. Le sue opere, esposte all'estero anche quando l'artista era ancora in vita e ora presenti nelle più grandi collezioni, dalla Casa Bianca all'Ermitage passando per il MoMA e il Guggenheim, sono apparse in film come La Dolce Vita di Fellini e hanno ispirato il lavoro di artisti come John Baldessari, Frank Gehry, Vija Celmins, Edmund de Waal, Wayne Thiebaud e Zeng Fanzhi. Tra i pezzi della mostra di New York, alcuni hanno provenienze illustri: uno è appartenuto a Vittorio De Sica, un altro a Robert Rauschenberg.
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