PARIDE VITALE, 'D'AMORE E
D'ABRUZZO. GUIDA SENTIMENTALE ALLA REGIONE PIÙ BELLA DEL MONDO',
(CAIRO EDITORE , PP. 272, EURO 18). Un racconto umano, prima che
una guida turistica, in cui lo sguardo appassionato sull'Abruzzo
va molto oltre il motivo della mera appartenenza. E' la
descrizione inedita e personalissima che Paride Vitale, Pr
seguitissimo sui social, fondatore nel 2011 della Paridevitale
Agency, l'agenzia di comunicazione strategica e creativa che ha
lavorato per marchi come Tempo, Levissima, Netflix, Ski, Mtv, ha
messo nero su bianco nel libro 'D'amore e d'Abruzzo. Guida
sentimentale alla regione più bella del mondo', in uscita oggi
per Cairo editore (pp. 272, euro 18).
Aveva già suggellato il suo amore per la natura selvaggia
abruzzese fondando insieme a Ugo Morosi 'PARCO1923', un marchio
di profumi che racchiudono le fragranze dei boschi incontaminati
del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dove il 46enne è
cresciuto e dove tuttora fa base, dividendosi tra Milano e la
sua Pescasseroli (L'Aquila).
Dopo le avventure in giro per il mondo con Victoria Cabello
per i programmi tv Pechino Express e Viaggi Pazzeschi, Vitale
torna a parlare di Abruzzo con una guida sentimentale, ironica e
senza pretese di esaustività, con riferimenti culturali,
paesaggistici, culinari intessuti a quelli autobiografici, in
capitoli che abbracciano esperienze di ogni genere, alla
scoperta di sentieri di montagna, stazioni sciistiche, eremi,
località costiere, personaggi, piatti e vini tipici, fauna
selvatica, paesini e città medievali, per un weekend o un
viaggio più lungo da fare con qualsiasi mezzo, dall'auto al
treno alla bici, ma anche a piedi, con avventure in canoa o a
cavallo.
"Il punto è che io proprio non mi spiego come sia possibile
che un posto bello come la mia regione, per me indiscutibilmente
la più bella del mondo, abbia una awareness, per usare una di
quelle parolacce che ti servono per sopravvivere a Milano, più
bassa di quella della Papua Nuova Guinea", scrive
nell'introduzione accennando ai visitatori che "restano
inevitabilmente sedotti dalla bellezza schietta e selvaggia di
questa regione ingiustamente (o per fortuna?) troppo poco
conosciuta".
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