(di Ida Bini)
"A 100 anni dall'impresa di Alfonsina
Strada, la prima donna che in sella a una bici corse il Giro
d'Italia con gli uomini, raccontiamo la sua storia, il suo tempo
e il suo coraggio in un viaggio celebrativo in 12 tappe, da
Matera a Bologna". Lo dice Andrea Satta, artista, cantante e
pediatra, che ha presentato alla Casa internazionale delle Donne
il progetto "La bellezza in bicicletta. 100 anni e 1000 km con
Alfonsina Strada'. Dall'8 al 22 luglio in sella a una bici si
omaggerà una donna indomita e rivoluzionaria ; "per due
settimane si celebreranno i diritti delle donne, la ricchezza
della diversità, e si incontreranno le operatrici dei centri
antiviolenza che racconteranno il tour nella conquista
dell'emancipazione delle donne e le sfide per la parità di
genere", ha commentato Miguel Gotor, assessore alla Cultura del
Comune di Roma. Il progetto, realizzato in collaborazione con la
Fondazione Una Nessuna Centomila e in centri antiviolenza di
ogni località toccata, mira a sensibilizzare l'importanza della
comunità e di fare rete. Dalla Basilicata all'Emilia Romagna,
ogni giorno una tappa con le canzoni di Andrea Satta che
raccontano le donne e le loro storie, spesso frustranti e
complicate. Canzoni nate anche grazie al suo lavoro di pediatra
che lavora nelle periferie. L'itinerario è quello percorso da
Alfonsina 100 anni fa: si parte da Matera l'8 sera e si pedala
verso Modugno, Canosa di Puglia, Campobasso, Castel di Sangro,
Sulmona, L'Aquila, Terni, Lucignano, Imola e Bologna. "E' un
giro anticonformista, una pedalata dell'Italia interna, la
stessa fatta da Alfonsina", spiega l'ideatore Andrea Satta.
"Alfonsina cent'anni fa al Giro arrivò fuori tempo massimo ma
completò la gara, vestita con abiti che non mostravano le sue
forme - prosegue Satta - riuscendo a vincere lo scherno maschile
che allora come oggi governava il mondo,". "Uno degli obiettivi
della Fondazione Una Nessuna Centomila - ha commentato la
presidente Giulia Minoli - è di valorizzare la memoria storica e
le conquiste di alcune donne che hanno avuto poca visibilità
come Alfonsina. Lei con la sua passione e determinazione è
riuscita a scalfire stereotipi che volevano espellere le donne
dal mondo dello sport". "Vogliamo seguire questo viaggio -
conclude la presidente - per tener viva la memoria di una
conquista di una donna che può essere un esempio virtuoso per
giovani e giovanissime".
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