(di Elisabetta Stefanelli)
Descrizione di una battaglia, del
1905 circa, fu il primo racconto che Franz Kafka fece leggere al
suo amico Max Brod, che ne rimase colpito e lo invitò a
continuare in quella scrittura che lo ha consegnato ad una
memoria che resiste anche oggi e che oscilla tra il valore di un
intellettuale rivoluzionario e un fenomeno pop. Ora quel
racconto prodromico viene riproposto da Elliot (in uscita a
giugno) in occasione del centenario della morte dello scrittore
boemo di lingua tedesca, nato a Praga il 3 luglio del 1883 e
scomparso in Austria, a Kierling vicino a Vienna, il 3 giugno
del 1924 dopo mesi di agonia, nella clinica del dottor Hoffmann.
Già in queste pagine in cui muoveva i primi passi, dimostrava
quello straordinario talento destinato a consegnarlo
contemporaneamente alla modernità e ai classici, a farne
misteriosa e psicanalitica fonte di ispirazione nell'arte e nel
teatro fino ad oggi. Si sarebbe laureato l'anno successivo, nel
1906 a Praga, in giurisprudenza, dopo aver compiuto studi di
germanistica. I suoi studi avrebbero lasciato un segno nel suo
universo creativo, a partire ovviamente da Il Processo che
sarebbe uscito postumo, nel 1925, come praticamente quasi tutte
le sue opere. Quello che forse è il suo unico romanzo compiuto
non andò distrutto proprio grazie a quello stesso Max Brod che
lo aveva spinto alla scrittura, intensa tanto quanto fu incolore
la sua vita. ''Ogni riga di Kafka mi è più cara della mia
intera opera'', scriveva Elias Canetti in quel Processi che ora
Adelphi ripropone e segnala in occasione del centenario insieme
ad uno splendido catalogo di titoli, come ''Kafka'' di Pietro
Citati, ''Questo è Kafka?'' di Reiner Stach, ''L'animale della
foresta'' e ''K.'' di Roberto Calasso. E tornano I disegni di
Kafka da cui poi è tratta quella stessa copertina de Le
metamorfosi recentemente al centro delle scintille tra la stessa
Adelphi e Marsilio. Così come le bellissime immagini di Tullio
Pericoli in ''Un digiunatore di Franz Kafka'' oltre, ovviamente,
a tutte le sue opere in catalogo.
Adelphi ha anche appena pubblicato ''Praga, poesia che
scompare'' di Milan Kundera, in cui lo scrittore racconta quella
città che ora ha investito 1,4 milioni di corone per sostenere
14 progetti commemorativi in onore di colui che è un idolo tale
da muovere turisti in massa, tutti pronti a salire sul tram che
attraversa la città con impresso sopra il suo volto.
Si era portata avanti Bompiani che già un anno fa aveva
pubblicato Tutti i romanzi - tutti i racconti e i testi
pubblicati in vita, a cura di Mauro Nervi, e del resto sono
molte le edizioni comparse in vista del centenario dalle nuove
traduzioni dei tre romanzi (America, Il Processo e Il Castello)
per il Saggiatore. Così come Mondadori ha raccolto tutte le sue
opere nei Meridiani, in una articolazione di cinque preziosi
volumi, che tornano in una nuova versione curata dal germanista
Luca Crescenzi. Ma suoi testi - da Un medico di campagna a
Lettere a Milena - si trovano anche nella versione economica
degli Oscar e da Marsilio.
Che Kafka poi sia anche un idolo pop lo ha detto recentemente a
Cannes la regista Agnieszka Holland "Kafka è per me la
giovinezza, Praga senza i turisti, i miei studi da ragazza. Per
me Franz Kafka è un vero eroe pop, i giovani di oggi possono
capirlo molto meglio che in passato. Per questo abbiamo deciso
di farlo rivivere in un film che non sarà un santino. Kafka è
eroe e antieroe. Ma i suoi incubi sono una terribile
anticipazione del nostro passato e presente". Il nuovo film
della regista che si chiamerà Franz, in Italia sarà distribuito
da Movies Inspired.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA