(di Laura Valentini)
Una carrellata di autoritratti di 64
artisti che vanno dai nomi più noti dell'arte italiana di primo
e secondo Novecento, da Giorgio De Chirico a Giacomo Balla, ad
altri meno conosciuti ma di grande impatto come la pittrice
veneziana Linda Buonajuti che si ritrae come amazzone a figura
intera in un quadro di atmosfera mitteleuropea. Ed è proprio la
sua opera che è stata scelta per aprire la mostra 'Io dipinto',
realizzata ai musei Vaticani con l'intero corpus della
Collezione Nobili: il nucleo di autoritratti proviene dalla più
ampia raccolta di opere d'arte di Franco Nobili, (Roma
1925-2008) imprenditore e manager direttore dell'Iri negli anni
tra il 1989 ed il 1993, e di sua moglie Antonietta costituita
dalla coppia nel corso della seconda metà del Novecento, che
resterà aperta fino all'11 gennaio 2025.
"Era il 2018 quando ho incontrato per la prima volta le figlie
di Franco e Maria Antonietta Nobili", spiega Barbara Jatta,
Direttrice dei Musei Vaticani, alla presentazione della mostra
"e in quell'occasione mi anticiparono il desiderio che i
genitori avevano avuto, e la loro volontà di concretizzarlo, di
destinare una parte dell'importante collezione d'arte che
avevano raccolto nel corso della loro vita insieme ai Musei
Vaticani, una nuova 'casa' all'interno di un Museo di pubblica
fruizione. Oggi - dopo ricerche, studi ed approfondimenti - la
celebriamo con una mostra che presenta integralmente il lascito,
all'interno delle Salette della Torre Borgia dei Musei Vaticani,
secondo un andamento tematico che esce dal consueto
raggruppamento cronologico o alfabetico con cui si trovano
spesso esposti gli autoritratti". Un filone di collezionismo
raro e che qui viene presentato celebrando l'amore per il volto
di quell'arte, come osserva la curatrice della Collezione d'Arte
Moderna e Contemporanea, Micol Forti, "in cui il rappresentante
coincide con il rappresentato a volte non controllando del tutto
l'immagine che vuole dare di sè".
La mostra, curata da Rosalia Pagliarani, spazia con i suoi
dipinti dai nomi più noti dell'arte italiana di primo e secondo
Novecento, con artisti quali Delle Site, Emilio Greco, Pietro
Marussig, Ottone Rosai, a celebri nomi della Scuola Romana e
dintorni, come Ferruccio Ferrazzi, Franco Gentilini, Virgilio
Guidi, Mario Mafai, Fausto Pirandello e Alberto Ziveri, assieme
a letterati prestati all'arte come Carlo Levi, Trilussa e Mino
Maccari e a qualche pregevole presenza estera come quella di
Xavier Bueno, artista spagnolo naturalizzato italiano, il cui
dipinto 'doppio' lo mostra nella sua versione allo specchio con
una atmosfera sospesa "che richiama Vermeer - spiega Pagliarani
- mentre nel dipinto sul retro della tela sono ritratte una
serie di pipe di calcare, il suo oggetto feticcio".
All'originale ed eclettico allestimento della raccolta
all'interno della casa di famiglia a Roma, nonché alle figure di
Franco Nobili e di sua moglie Maria Antonietta Trojani, detta
Mantò, è dedicata una sezione espositiva che presenta foto
d'epoca e documenti. L'accesso alla mostra è gratuito ed è
incluso nel biglietto d'ingresso ai Musei Vaticani.
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