Il giro di boa dei vent'anni è
superato: Identità Golose ha concluso ieri a Milano l'edizione
2025, con il tema di "Identità Future", un invito a riflettere
sulle sfide economiche, ambientali e culturali che influenzano
il settore.
Fondato nel 2005 da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, Identità
Golose è stato il primo congresso di alta cucina in Italia,
quest'anno nella cornice del MiCo con un format rinnovato e
nuovi cluster tematici. Il 2025 ha confermato la vocazione
innovativa del congresso. Sul Main Stage, Ferran Adrià ha
raccontato l'evoluzione di elBulli, mentre Andrés Torres ha
parlato di identità sociali degli chef. Non sono mancati
approfondimenti su temi specifici, come Identità di Formaggio,
Identità di Pizza, Identità di Pasta e Identità di Pesce, oltre
a nuove aree come il Salone del Vino e Bollicine e la Bar
Experience, dedicata alla mixology.
"Identità Future non è solo una celebrazione, ma
un'opportunità per guardare avanti", ha dichiarato Claudio
Ceroni. Paolo Marchi ha aggiunto: "Serve fare scelte drastiche
per ridefinire il ruolo della cucina d'autore". Tra gli ospiti
internazionali, anche Jeremy Chan (Ikoyi, Londra) e Janaina
Torres (À Brasileira, San Paolo) hanno portato visioni diverse,
arricchendo il dibattito. Momenti dedicati alla tradizione, come
l'omaggio a Bruno Ceretto, hanno mostrato come innovazione e
storia possano convivere. Interessanti gli spunti tra gli stand:
tra le giacche da chef in materiale riciclato e le piante a
coltivazione verticale, tanta pizza (ovviamente a idratazione
altissima) e il mondo dei cocktail che affrontano, in questi
anni, la rivoluzione del pairing con il cibo al ristorante.
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