Azienda toscana nel cuore del
Chianti Classico, Querceto di Castellina, viene fondata da Guido
Masini nel 1945. Alla fine degli anni ottanta la figlia Laura
insieme al marito, l'architetto Giorgio Di Battista, si occupa
del restauro del complesso colonico principale risalente al
1400, oggi destinato ad agriturismo. Nel 1989 viene anche
ripresa la gestione dei vigneti. Sarà il figlio Jacopo, nel 1998
a costruire la cantina e produrre il primo vino con l'etichetta
"Querceto di Castellina".
Oggi dagli 11 ettari vitati vengono prodotti: "L'aura"
Chianti Classico, "Sei" Chianti Classico Gran Selezione, da
singolo Cru, "Podalirio" di forte identità, inoltre "Livia"
Bianco e "Furtivo" Rosato di Sangiovese. Ultimo nato, da un'idea
che risale al 2008, "Jac" da uve Cabernet Franc in purezza. In
qualche modo il sogno di Jacopo Di Battista, un vino che lo
ritrae perfettamente, come ha spiegato durante la presentazione
in anteprima a Milano.
"La scintilla scoccò a Bordeaux durante un viaggio formativo
nelle maggiori denominazioni e cantine da Latour a Cheval Blanc,
dove rimasi affascinato dal vitigno Cabernet Franc e con
l'enologa Gioia Cresti decidemmo di piantarlo sulla nostra
collina a 450 metri". Oggi la prima annata in bottiglia, la
2021, un migliaio di bottiglie, in totale, ripaga con grande
eleganza la perseveranza di Jacopo. Il segno olfattivo è
composto dagli elementi fruttati e dai profumi del territorio,
il sorso è di fascino assoluto, pieno e vellutato con una
precisa linea stilistica che lo rende molto originale.
In etichetta l'altro amore di Jacopo, quello per le
automobili. Il design rende infatti omaggio all'iconico motore
V8, riflettendo la raffinatezza, la potenza e l'equilibrio
racchiusi in ogni bottiglia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA