Le vendite del bio nella
distribuzione moderna (Gdo) rappresentano, secondo una ricerca
Nielsen, un giro d'affari da 2,1 miliardi di euro nel 2023, pari
al 2,9% del totale alimentare nel canale. L'Italia è per
dimensione il quarto mercato del biologico tra i grandi Paesi in
Europa dopo Germania (7,8 mld), Francia (5,7 mld) e Regno Unito
(2,3 mld), nel canale Gdo. È terza per quanto riguarda invece il
trend a valore, dopo Germania (+7,8%) e Spagna (+6,7%). E il
trend cresce in modo più accentuato nel Sud (+8,7%) e al Centro
(+5,6%), ma l'incidenza maggiore del bio sul totale della spesa
alimentare si verifica nel Triveneto-Emilia Romagna (3,4%).
L'inverno è la stagione più favorevole per l'export di colture
biologiche italiane verso gli altospendenti mercati del Nord
Europa, dove, tra gelate e lunghe fasi notturne, la raccolta di
ortofrutta è di fatto ferma, mentre in Italia, e in particolare
nel Sud, le coltivazioni in serra e in pieno campo continuano.
Nel Mezzogiorno, in quella che i Romani chiamavano Campania
Felix, opera l'azienda-cooperativa Amico Bio di Capua che nel
2024 ha realizzato un fatturato di circa 8 milioni di euro. In
provincia di Caserta, gli ettari coltivati dall'azienda, che
conta 19 soci, sono circa 200, di cui 50 in tunnel coperti, a
cui si aggiunge un allevamento di maiale nero di razza
casertana. "Puntiamo a un'agricoltura sempre più sostenibile,
riducendo la dipendenza dalla chimica e lavorando per
raggiungere l'autosufficienza energetica in tutti i cicli, dalla
produzione al confezionamento" sottolinea Enrico Amico,
imprenditore agricolo proprietario dell'azienda "La Colombaia",
fondatore della cooperativa Amico Bio di Capua, nonché
presidente di Coldiretti Caserta. "Il nostro impegno - spiega -
è dimostrare che i metodi biologici e biodinamici possono
rigenerare i suoli, restituendo loro fertilità e vitalità anche
in aree compromesse. Una piccola parte della produzione è
destinata alla grande distribuzione in Italia, in particolare ai
punti vendita NaturaSì." L'imprenditore campano ricorda che
questa realtà sociale ha molto pagato l'allarme 'Terra dei
Fuochi', anche se l'area specifica oggetto di bonifica, per la
quale è stato designato il generale Giuseppe Vadalà come
commissario unico, si trova a 20 km di distanza. "Il nostro
progetto - continua Amico - persegue la valorizzazione dei
giovani in agricoltura, offrendo formazione continua per
renderli protagonisti della transizione green, obiettivo delle
politiche Ue".
"La Colombaia" - precisa Amico - è l'azienda di famiglia, con
terreni coltivati dai miei nonni. Per noi non è solo una realtà
economica, ma anche affettiva. È qui che sono iniziate le nostre
prime esperienze nel biologico, e quest'anno festeggeremo i
trent'anni di attività, con agriturismo e un agriasilo
steineriano. Il nostro sogno è che il metodo biologico venga
adottato sempre di più dalle aziende vicine. Trent'anni fa
eravamo considerati folli per questa scelta, oggi invece è una
strada riconosciuta e apprezzata. E alla fiera Biofach 2025 - fa
sapere Amico - abbiamo registrato una crescente attenzione per
il packaging sostenibile, poiché sempre più sono le richieste di
abbandonare la plastica per un imballaggio compostabile".
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