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Cibo bio vale 2,1 miliardi al supermarket, inverno aiuta export

Cibo bio vale 2,1 miliardi al supermarket, inverno aiuta export

Biodinamica può rigenerare il suolo, l'esperienza di Amico Bio

ROMA, 24 febbraio 2025, 10:48

Redazione ANSA

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Le vendite del bio nella distribuzione moderna (Gdo) rappresentano, secondo una ricerca Nielsen, un giro d'affari da 2,1 miliardi di euro nel 2023, pari al 2,9% del totale alimentare nel canale. L'Italia è per dimensione il quarto mercato del biologico tra i grandi Paesi in Europa dopo Germania (7,8 mld), Francia (5,7 mld) e Regno Unito (2,3 mld), nel canale Gdo. È terza per quanto riguarda invece il trend a valore, dopo Germania (+7,8%) e Spagna (+6,7%). E il trend cresce in modo più accentuato nel Sud (+8,7%) e al Centro (+5,6%), ma l'incidenza maggiore del bio sul totale della spesa alimentare si verifica nel Triveneto-Emilia Romagna (3,4%).
    L'inverno è la stagione più favorevole per l'export di colture biologiche italiane verso gli altospendenti mercati del Nord Europa, dove, tra gelate e lunghe fasi notturne, la raccolta di ortofrutta è di fatto ferma, mentre in Italia, e in particolare nel Sud, le coltivazioni in serra e in pieno campo continuano.
    Nel Mezzogiorno, in quella che i Romani chiamavano Campania Felix, opera l'azienda-cooperativa Amico Bio di Capua che nel 2024 ha realizzato un fatturato di circa 8 milioni di euro. In provincia di Caserta, gli ettari coltivati dall'azienda, che conta 19 soci, sono circa 200, di cui 50 in tunnel coperti, a cui si aggiunge un allevamento di maiale nero di razza casertana. "Puntiamo a un'agricoltura sempre più sostenibile, riducendo la dipendenza dalla chimica e lavorando per raggiungere l'autosufficienza energetica in tutti i cicli, dalla produzione al confezionamento" sottolinea Enrico Amico, imprenditore agricolo proprietario dell'azienda "La Colombaia", fondatore della cooperativa Amico Bio di Capua, nonché presidente di Coldiretti Caserta. "Il nostro impegno - spiega - è dimostrare che i metodi biologici e biodinamici possono rigenerare i suoli, restituendo loro fertilità e vitalità anche in aree compromesse. Una piccola parte della produzione è destinata alla grande distribuzione in Italia, in particolare ai punti vendita NaturaSì." L'imprenditore campano ricorda che questa realtà sociale ha molto pagato l'allarme 'Terra dei Fuochi', anche se l'area specifica oggetto di bonifica, per la quale è stato designato il generale Giuseppe Vadalà come commissario unico, si trova a 20 km di distanza. "Il nostro progetto - continua Amico - persegue la valorizzazione dei giovani in agricoltura, offrendo formazione continua per renderli protagonisti della transizione green, obiettivo delle politiche Ue".
    "La Colombaia" - precisa Amico - è l'azienda di famiglia, con terreni coltivati dai miei nonni. Per noi non è solo una realtà economica, ma anche affettiva. È qui che sono iniziate le nostre prime esperienze nel biologico, e quest'anno festeggeremo i trent'anni di attività, con agriturismo e un agriasilo steineriano. Il nostro sogno è che il metodo biologico venga adottato sempre di più dalle aziende vicine. Trent'anni fa eravamo considerati folli per questa scelta, oggi invece è una strada riconosciuta e apprezzata. E alla fiera Biofach 2025 - fa sapere Amico - abbiamo registrato una crescente attenzione per il packaging sostenibile, poiché sempre più sono le richieste di abbandonare la plastica per un imballaggio compostabile".
   
   

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