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In Italia l'Arca di Noè degli ulivi

In Italia l'Arca di Noè degli ulivi

Per evitare la perdita il patrimonio

27 gennaio 2025, 14:55

(di Alessandra Moneti)

ANSACheck
Olea mundi, l 'Umbria custodisce l 'Arca di Noè degli ulivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Olea mundi, l 'Umbria custodisce l 'Arca di Noè degli ulivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'olivo è caratterizzato da un grande patrimonio di varietà rimasto intatto per secoli. Ma nonostante la ricchezza genetica a disposizione i nuovi impianti olivicoli utilizzano solo le varietà più produttive, con più alta resa in olio e maggiore adattabilità alla raccolta meccanica, abbandonando di fatto le varietà locali, di cui l'Italia vanta un primato di biodiversità. Per evitare questa perdita il patrimonio varietale dell'olivo viene conservato in raccolte di alberi viventi, come una sorta di arca di Noè, presenti in Umbria a Lugnano in Teverina, in Toscana a Follonica, nel campo di Zagaria della Riserva di Pergusa (Enna) e poi in Marocco a Marrakesh (Inrae) e in Spagna a Cordova (Ifapa).

In Umbria la cultura dell'olio è così identitaria da far assegnare un ulivo sia ad ogni neonato che a ogni forestiero - già molti gli americani e i tedeschi assegnatari - che decide di vivere a Lugnano in Teverina, borgo umbro sui colli Amerini, dove scavi archeologici in corso attestano la presenza di ulivi in una villa romana, con reperti che testimoniano la lavorazione delle olive fin dal primo secolo. Tanta storia ma anche un lungimirante sguardo al futuro che trova concretezza in Olea Mundi, la collezione mondiale di olivo nata grazie a un progetto dell'Università di Perugia, Regione Umbria, 3A - Parco tecnologico agroalimentare dell'Umbria e del Cnr-Isafom.

La collezione comprende 400 varietà di olivi replicati in tre esemplari per specie per un totale di circa 1.200 alberi. Qui l'amministrazione comunale e la locale Comunanza agraria hanno messo gtuitamente a disposizione dieci ettari. I ricercatori del Cnr Isafom e Ibbr di Perugia hanno estratto il Dna di ciascuna delle tre repliche presenti di circa 400 varietà tra le più importanti dei diversi olivicoli per caratterizzarne il comportamento bio-agronomico anche alla luce dei cambiamenti climatici e per testare la tolleranza alla siccità e al freddo. La collezione Olea mundi sarà visitabile in occasione degli itinerari "Evo&Art Experience" promossi dalla Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria durante "Frantoi aperti" nel territorio dei Colli Amerini, la più piccola delle sottozone della Dop Umbria con una cultivar rara,, il Rajo, una pianta longeva e monumentale.

"Si tratta - spiega Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria - di una pianta complicata da gestire in quanto di dimensioni molto grandi e con raccolta tardiva, ma di grande valenza paesaggistica. Normalmente entra in produzione dopo 10-12 anni, mentre i nuovi impianti dopo due tre anni già cominciano a entrare in produzione. E' un investimento di lungo periodo, però qui ci sono tante piante secolari e un patrimonio unico ed è una cultivar proprio autoctona che caratterizza la sottozona dei Colli Amerini e regge bene questo clima umido vicino al fiume. Dà inoltre un olio che ha una complessità interessante, con note di amaro e piccante abbastanza attenuate, quindi di grande equilibrio". Per Francesca Peppucci (Forza Italia-Gruppo Ppe), che in qualità di europarlamentare sul tema ha promosso un anno fa un confronto di respiro europeo, “le collezioni mondiali di specie di ulivo rappresentano un grande volano per i territori che hanno la fortuna di esprimere queste eccellenze. Oltre a e garantire ricerca, studio, conservazione della biodiversità, sono un importante strumento da poter mettere a servizio di scuole, università e dei tanti turisti interessati al mondo dell'olio”.

L’olio d’oliva, ricorda Coldiretti, rappresenta un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie all’impegno delle circa 400mila aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, L’Italia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (43 Dop e 7 Igp).

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