Non solo miele, cera e pappa reale,
le api sono anche amiche di chi fa il vino. Questi insetti
impollinatori, infatti, nel loro stomaco trasportano i lieviti
che finiscono nel polline e sugli acini. Una scoperta fatta
qualche anno fa da un gruppo di ricercatori dell'Università di
Firenze, della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige e
del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ma c'è poi chi ha deciso
di passare ai fatti, selezionando e utilizzando questi lieviti.
A farlo è stata Bio Cantina Orsogna, grande realtà cooperativa
di 350 soci, produttrice di vini green nel chietino, dove conta
1.400 ettari biologici, con il 50% condotto in biodinamica;
numeri che portano questa realtà a collocarsi al secondo posto
in Europa per produzione di vini bio e a distinguersi come prima
al mondo per la biodinamica.
"Da otto anni selezioniamo sei lieviti da pollini
provenienti da alveari posizionati in prossimità di piante del
nostro territorio, biancospino,castagno, mora, ciliegio, sulla e
trifoglio", spiega Camillo Zulli, direttore della realtà che ha
dato vita alla linea di vini bio "Vola Volè". Una produzione
arrivata a 300 mila bottiglie con in etichetta disegnata un'ape
in volo. Un'inedita frontiera del green divulgata nell'ambito di
"Generazione Honey", campagna di comunicazione promossa dalla
società di servizi di Confcooperative Agri Rete Service e
finanziata dal Masaf. "I lieviti di fermentazione, quindi la
parte microbica - osserva il direttore - sono fondamentali per
dare identità al vino quanto il vittigno e il territorio, se
standardizzi questa parte perdi molto in qualità. Noi in Vola
Volè cerchiamo di portare dentro il territorio in assoluto". Un
progetto andato avanti negli anni con due progetti, 'Vola Volè
Maiella National Park', vini fermentati con i lieviti selvaggi
selezionati dai frutti mbriachelli della Maiella e 'Vola volè
Seven Dots (coccinella in etichetta) e Vola Volè Free Flyways
(uccelli migratori)". E quanto questi vini siano amici della
biodiversità lo dimostra anche l'iniziativa "Vola Volè vale 1 mq
di biodiversità" che prevede, per ogni bottiglia acquistata, la
semina a varie colture di 1 metro quadro di un campo da 100
metri quadri appositamente preso in affitto per cerare un
immenso parco di biodiversità fruibile al pubblico.
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