- Mercato statunitense dell'export alimentare italiano dovrebbe toccare, a consuntivo 2024, una quota pari a 7,8 miliardi, secondo una stima del Centro Studi di Federalimentare.
"Il problema dei dazi potremo porcelo quando le parole del Presidente Trump troveranno una loro concretezza attraverso atti politici che come sistema Paese potremo analizzare e valutare", afferma il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino in un commento all'ANSA sottolineando che "come industria alimentare siamo focalizzati a rendere strutturali le ottime performance di questi mesi" alla luce degli ottimi dati sull'export registrati nei primi 10 mesi del 2024, certificati dal Centro studi di Federalimentare. L'analisi ha peraltro evidenziato per le vendite all'estero del made in Italy di settore una spinta specifica del mercato statunitense, che ha segnato un +18,4% sui dieci mesi. Mercato Usa che dovrebbe toccare perciò, a consuntivo 2024, una quota pari a 7,8 miliardi, ponendosi a ridosso della Germania, mercato estero leader da sempre dell'alimentare italiano".
"Come Italia, anche nel passato - ricorda Mascarino - e precisamente durante il primo mandato di Trump, affrontammo la questione dazi con effetti complessivamente contenuti al settore che comunque non causarono flessioni del nostro export del food and beverage totale. Sono fiducioso - conclude il presidente di Federalimentare - che, qualora gli stessi timori dell'epoca dovessero ripresentarsi, il governo italiano saprà rispondere con autorevolezza a questi rischi, mettendo in campo politiche che saranno in grado di proteggere le nostre catene del valore, il nostro export e le nostre produzioni".
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