Ottimi per cercare i tanto attesi
superconduttori ad alte temperature, meno per simulare molecole
o processi chimici: sono alcune delle indicazioni che arrivano
dalla prima vera bussola nata per capire dove e come i computer
quantistici possono davvero dimostrarsi strumenti ben migliori
dei supercomputer tradizionali.
Uno strumento denominato chiama V-score e il risultato di un
grande studio internazionale pubblicato su Science e coordinato
dall'italiano Giuseppe Carleo del Politecnico di Losanna Epfl,
che ha coinvolto anche Sandro Sorella, della Scuola
Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, Federico
Becca, dell'Università di Trieste e Luca Tocchio del Politecnico
di Torino.
"Ci siamo chiesti quali sono le tipologie di sistemi fisici più
difficili da simulare per i computer tradizionali e in quali i
computer quantistici possono invece offrire concreti vantaggi",
ha detto all'ANSA Carleo. In altre parole, i ricercatori hanno
voluto analizzare l'intero panorama di alcuni problemi ancora
aperti legati al mondo quantistico e indagare caso per caso se
in quel campo i computer quantistici possano davvero rivelarsi
uno strumento di indagine più potente di quelli che abbiamo a
disposizione oggi, ossia i supercomputer. Una sorta di mappa che
ha rivelato varie sorprese tra cui che alcuni problemi ritenuti
finora ottimi 'campi di gioco' per i computer quantistici lo
sarebbero molto meno del previsto. Contrariamente a quanto
pensato da molti, il loro vantaggio sarebbe infatti piuttosto
ridotto nel simulare molecole anche grandi, e carpirne così i
segreti più intimi. Vantaggio che invece si dimostra ampio nello
studiare materiali 'aperti', ossia non limitati come possono
essere alcuni fenomeni magnetici oppure i tanto attesi
superconduttori ad alte temperature, materiali in cui la
corrente può scorrere liberamente e che potrebbero avere
incredibili applicazioni. Un lavoro che di fatto chiude le porte
ad alcune possibili usi pratici delle macchine quantistiche e
orienta gli sforzi verso i problemi in cui possono garantire
maggiori vantaggi. "Forse negli ultimi anni - ha concluso Carleo
- si è andati troppo alla ricerca di problemi matematici adatti
a queste macchine ma lontani da qualsiasi utilità. Ma in ogni
caso mi preme sottolineare che sono molto ottimista sulle
potenzialità dei computer quantistici in vari settori ma occorre
ricalibrare gli sforzi".
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