Durante l'Età del bronzo, tra il 2.300 e l'800 a.C., le famiglie europee spendevano in modo simile a quanto fanno le famiglie attuali: gestivano i loro risparmi per acquistare merci e servizi in base al loro reddito. Lo indica lo studio firmato dagli italiani Nicola Ialongo, che lavora in Danimarca nell'Università di Aarhus, e Giancarlo Lago, delle Università del Salento e di Bologna. La ricerca è pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour e si basa sull'analisi di oltre 23mila monete dell'epoca, ossia frammenti metallici che aveano lo stesso peso, circa 10 grammi.
"Già tempo fa alcuni nostri lavori avevano verificato che in modo analogo a quanto avveniva in Medio Oriente, in Mesopotamia, frammenti di metallo simili a quelli trovati anche in Europa erano usati come una sorta di moneta", ha detto all'ANSA Ialongo. Non erano vere e proprie monete coniate ma frammenti di oggetti rotti, non più utilizzabili, divisi sulla base di un peso standard in modo tale da poter essere considerati unità di scambio di valore identico. Analizzando ora i ritrovamenti dei frammenti di rame e leghe di rame, oltre 23mila, in oltre 1.200 siti tra nord Italia, Svizzera, Austria, Slovenia e Germania, i due ricercatori italiani sono ora riusciti a fare un'analisi della loro circolazione e dell'utilizzo che se ne faceva.
"E' come aver trovato le casse di 1.200 negozi di un quartiere e da lì poter conoscere il volume e le dinamiche dei consumi di chi vi abita", ha aggiunto Ialongo. In sostanza è possiile osservare che ogni nucleo familiare aveva un suo proprio reddito, che poteva spendere o investire in modo autonomo, esattamente che avviene oggi.
La scoperta getta nuova luce in regioni di cui finora si sapeva poco, della Mesopotamia ad esempio conosciamo molti dettagli in quanto molte attività sono state raccontate attraverso testi e resoconti contabili del periodo. "Molti - ha aggiunto Ialongo - ritenevano invece che nelle regioni europee all'epoca non ci fosse una vera attività economica di questo tipo, ma che ci fossero modi differenti, ad esempio basati principalmente sul baratto oppure una redistribuzione del reddito più centralizzata, gestita dall'alto in funzione della posizione sociale".
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