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Ecco perché ogni anno il Natale sembra arrivare prima

Ecco perché ogni anno il Natale sembra arrivare prima

Dipende da esperienze passate e piani futuri

11 luglio 2024, 12:17

di Elisa Buson

ANSACheck
La percezione che il Natale arrivi sempre prima è molto diffusa (fonte: VladOrlov, iStock) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La percezione che il Natale arrivi sempre prima è molto diffusa (fonte: VladOrlov, iStock) - RIPRODUZIONE RISERVATA

C’è chi si tuffa a Ferragosto vestito da Babbo Natale e chi propone la degustazione di panettoni sotto l’ombrellone, ma in generale la sensazione che ogni anno il Natale arrivi sempre più in fretta è molto diffusa e colpisce soprattutto chi ha una buona vita sociale, chi presta attenzione allo scorrere del tempo e chi tende a scordare i programmi futuri. Lo dimostra l’indagine condotta dai ricercatori della Liverpool John Moores University nel Regno Unito e della Imam Ja'afar Al-Sadiq University in Iraq. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, indicano che la percezione distorta del tempo dipende non solo da ciò che si è fatto in passato ma anche dai piani per il futuro.

Per scoprire quanti soffrono della sindrome da festività anticipate e cosa distorce la loro esperienza del tempo, i ricercatori hanno intervistato più di mille persone nel Regno Unito e oltre 600 in Iraq.

Dai risultati è emerso che il 76% delle persone nel Regno Unito ritiene che il Natale arrivi più velocemente ogni anno, e il 70% delle persone in Iraq ha la stessa sensazione riguardo al Ramadan. In entrambi i casi, le persone più propense a riferire questa percezione erano quelle che apprezzavano la festività e avevano una vita sociale migliore, ma anche quelle che pensavano più spesso allo scorrere del tempo e quelle inclini a scordare compiti pianificati per il futuro. L’età, invece, non gioca alcun ruolo in questa percezione alterata.

Anche se il Ramadan e il Natale sono festività molto diverse, e la loro attesa potrebbe essere influenzata da altri fattori come il marketing, i ricercatori suggeriscono che la percezione del tempo potrebbe essere modellata sia dalla nostra attenzione al suo scorrere sia dai nostri piani per il futuro.

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