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Gli orsi bruni non perdono la massa muscolare durante il letargo

Gli orsi bruni non perdono la massa muscolare durante il letargo

Il meccanismo molecolare potrebbe aiutare anche le terapie umane

21 gennaio 2025, 08:49

Redazione ANSA

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Orso bruno marsicano (foto Parco Nazionale d 'Abruzzo) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Orso bruno marsicano (foto Parco Nazionale d 'Abruzzo) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando vanno in letargo, gli orsi bruni conservano la loro massa muscolare e non sviluppano l’atrofia muscolare tipicamente associata al disuso prolungato. Lo ha accertato lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da un team di ricerca dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm) guidati da Bert Blaauw. La scoperta potrebbe portare a prospettive di terapia anche nell'uomo, per contrastare la perdita di forza per inattività prolungata o invecchiamento. Lo studio è stato finanziato dal programma Stars Grants per la ricerca individuale dell'Università di Padova e da Telethon.

 I ricercatori hanno studiato un'alterazione dell’attività enzimatica (ATPasica) della miosina, la molecola motore del movimento muscolare, che contribuisce in modo sostanziale al risparmio energetico, permettendo agli orsi di preservare la massa muscolare durante i lunghi mesi di inattività invernale. L’analisi delle fibre muscolari prelevate agli orsi, sia durante il letargo che in estate, ha indicato importanti cambiamenti durante il periodo di svernamento.

Le fibre prelevate durante il letargo mostrano un lieve calo nella produzione di forza, accompagnato da una significativa riduzione dell’attività ATPasica della miosina a riposo. La miosina, che funge da motore molecolare del muscolo scheletrico, presenta quindi una marcata diminuzione della sua attività enzimatica quando il muscolo è a riposo durante il letargo. Questi risultati evidenziano un adattamento fisiologico che potrebbe contribuire al risparmio energetico durante lo svernamento.

"I risultati che emergono dallo studio - commenta Blaauw - dimostrano che il muscolo scheletrico limita la perdita di energia riducendo l’attività dell’ATPasi della miosina, indicandone un possibile ruolo in molteplici condizioni di atrofia muscolare. Questa ricerca apre quindi nuove prospettive terapeutiche, suggerendo potenziali strategie per contrastare la perdita di massa e forza muscolare associata a periodi di inattività prolungata o al processo di invecchiamento nell’uomo. Le scoperte sui meccanismi di adattamento degli orsi in letargo -  conclude - potrebbero fornire preziose indicazioni per lo sviluppo di interventi mirati a preservare la funzionalità muscolare in condizioni di disuso o senescenza”.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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