Gli elefanti africani si chiamano per nome, come le persone: emettono infatti dei suoni personalizzati che non sono la semplice imitazione di quelli prodotti dall'animale destinatario, ma vere e proprie 'etichette vocali' che potrebbero suggerire la capacità di elaborare pensieri astratti. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution dai ricercatori della Colorado State University in collaborazione con le organizzazioni Save the Elephants ed ElephantVoices.
Elefanti e umani hanno intrapreso strade evolutive differenti decine di milioni di anni fa, ma rimangono comunque accomunati da una forte socialità e comunicatività. E' dunque probabile che le complesse interazioni che caratterizzano i loro gruppi sociali abbiano imposto la necessità di nominare i propri simili con suoni astratti. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo quattro anni di studi, di cui 14 mesi di intenso lavoro sul campo in Kenya, nella riserva nazionale Samburu e nel parco nazionale di Amboseli, per seguire gli elefanti in natura e registrare i loro versi.
In totale sono stati registrati 470 vocalizzi emessi da 101 esemplari e diretti a 117 destinatari. Questo grande database è stato impiegato per mettere a punto una nuova tecnica di analisi che permette di individuare sottili differenze nella struttura dei vocalizzi degli elefanti. La tecnica è stata poi usata per addestrare un sistema di apprendimento automatico a riconoscere l'esemplare a cui si riferisce ciascun verso partendo proprio dalle sue caratteristiche acustiche.
I risultati dimostrano che gli elefanti non si limitano a imitare i suoni associati all'individuo che vogliono chiamare, come fanno pappagalli e delfini, ma usano richiami specifici e astratti. Lo fanno soprattutto quando sono distanti fra loro o quando devono richiamare l'attenzione dei cuccioli. I ricercatori hanno anche confrontato le reazioni di 17 elefanti selvatici in risposta alle registrazioni dei richiami originariamente indirizzati a loro o ad altri elefanti. Hanno così osservato che gli elefanti si avvicinano e rispondono più rapidamente alle chiamate originariamente indirizzate a loro rispetto a quelle rivolte ad altri esemplari.
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