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Un filtro per le immagini in HD delle ossa

Un filtro per le immagini in HD delle ossa

Fondamentale per studiare malattie come l’osteopetrosi

08 luglio 2024, 10:04

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Sarà fondamentale per studiare patologie come l’osteopetrosi (fonte: Cristian Manzoni - CNR-IFN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sarà fondamentale per studiare patologie come l’osteopetrosi (fonte: Cristian Manzoni - CNR-IFN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

È pronto il filtro ottico che permetterà di ottenere immagini in HD delle ossa e di altri tessuti del corpo, superando i problemi che incontrano le tecniche utilizzate attualmente in ambito biomedico: sarà dunque di fondamentale importanza per poter studiare malattie come l’osteopetrosi, una rara malattia genetica che rende le ossa più dense del normale. L’innovativo strumento è stato messo a punto dal gruppo di ricerca italiano guidato dalla start-up milanese Specto Photonics e dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche, insieme al centro di ricerca Humanitas, al Politecnico di Milano e all’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Cnr. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Il filtro verrà applicato a tecniche che consentono di misurare, su scala microscopica e senza contatto fisico, le proprietà meccaniche dei tessuti. Nonostante la loro importanza, però, queste tecniche hanno ad oggi un impiego molto limitato, perché si basano sulla rivelazione di un segnale ottico debolissimo, che viene sovrastato da disturbi circa 1 miliardo di volte più forti, dovuti alla luce utilizzata per eccitare il campione.

Per superare questo ostacolo, i ricercatori coordinati da Giuseppe Antonacci di Specto Photonics e Cristian Manzoni dell’Ifn-Cnr hanno progettato un filtro ottico innovativo: “Questo filtro, estremamente compatto, è in grado di sopprimere con un livello di attenuazione senza precedenti i forti disturbi dovuti alla luce di eccitazione. Grazie al filtro, è stato possibile finalmente acquisire immagini ad alta risoluzione delle proprietà elastiche di vari campioni dove i disturbi ottici sono solitamente dominanti”, dice Manzoni. “L’obiettivo ora è quello di poter fornire uno strumento che permette di misurare proprietà meccaniche in tessuti fino ad oggi inaccessibili con le tecniche convenzionali”, aggiunge Antonacci.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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