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Come il cervello dei maratoneti cambia dopo una gara

Come il cervello dei maratoneti cambia dopo una gara

Diminuisce la mielina, l’isolante dei nervi

26 marzo 2025, 08:07

di Benedetta Bianco

ANSACheck
I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per ottenere immagini del cervello di 10 maratoneti (fonte: unsplash) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per ottenere immagini del cervello di 10 maratoneti (fonte: unsplash) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cervello dei maratoneti cambia dopo una gara: grazie a risonanze magnetiche fatte su dieci atleti che hanno partecipato a una maratona, si è visto che in alcune aree  diminuisce la quantità di mielina, la sostanza che avvolge le fibre nervose rendendo più efficiente la trasmissione degli impulsi nervosi. Lo studio spagnolo pubblicato su Nature Metabolism mostra, però, che questo effetto viene annullato nel giro di due mesi. Secondo i ricercatori, guidati dal Centro spagnolo per la ricerca cooperativa sui biomateriali, centro di diagnostica HT Médica di Jaén e Università spagnola dei Paesi Baschi, la mielina, che è fatta principalmente di grassi, potrebbe essere utilizzata come fonte di energia alternativa dal cervello durante sforzi estremi e prolungati come appunto una maratona.

I ricercatori coordinati da Carlos Matute, dell' Università dei Paesi Baschi e Istituto spagnolo di ricerca sulla salute Biobizkaia, hanno utilizzato la risonanza magnetica per ottenere immagini del cervello di dieci maratoneti, otto uomini e due donne, sia prima sia nelle 48 ore successive alla corsa di 42 chilometri. Hanno così scoperto che, dopo la gara, c’è consistente riduzione della mielina in 12 aree cerebrali, associate principalmente alla coordinazione motoria e all'integrazione dei segnali sensoriali ed emotivi. Dopo due settimane, la quantità di mielina era aumentata in maniera significativa e dopo due mesi era tornata ai livelli precedenti la maratona.

Gli autori dello studio concludono che la mielina potrebbe essere considerata una fonte di energia quando altri nutrienti nel cervello scarseggiano a causa di un esercizio fisico molto intenso. Ulteriori ricerche sono però necessarie per capire se i cambiamenti osservati abbiano qualche effetto sulle funzioni associate alle aree cerebrali coinvolte, e se anche altre tipologie di esercizio fisico estremo producano risultati simili.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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