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Trovata l'arma segreta della pelle, ha un suo sistema immunitario

Trovata l'arma segreta della pelle, ha un suo sistema immunitario

La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di vaccini senz’ago

19 dicembre 2024, 13:34

di Benedetta Bianco

ANSACheck
La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di vaccini da spalmare sulla pelle (fonte: Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di vaccini da spalmare sulla pelle (fonte: Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La pelle ha tenuto nascosta finora la sua ‘arma segreta’: possiede un sistema immunitario personale in grado di produrre i propri anticorpi, in parte autonomo rispetto a quello generale dell’organismo. La scoperta si deve a due studi condotti sui topi e pubblicati sulla rivista Nature, guidati rispettivamente dall’Università americana di Stanford e dall’Istituto Nazionale statunitense per le Allergie e le Malattie Infettive.

Le ricerche potrebbero portare allo sviluppo di nuovi vaccini che non hanno bisogno di aghi per essere somministrati, ma che possono essere semplicemente spalmati sulla pelle come una pomata. Finora si pensava che, in presenza di batteri ‘amici’, il sistema immunitario li ignorasse semplicemente senza rispondere in alcun modo, ma a quanto pare le cose non stanno così. Grazie ad esperimenti condotti sui topi, i ricercatori guidati da Inta Gribonika del Niaid hanno scoperto che il batterio Staphylococcus epidermidis, innocuo e molto comune anche sulla pelle umana, innesca l'attivazione delle cellule B, quelle necessarie per la produzione di anticorpi: la pelle, quindi, produce difese immunitarie anche contro inquilini innocui, che persistono per almeno 200 giorni.

Nella seconda ricerca, il gruppo coordinato da Michael Fischbach di Stanford ha cercato di capire se è possibile reindirizzare la risposta immunitaria innescata dall’innocuo S. epidermidis verso microbi più pericolosi: modificando il batterio in modo da fargli produrre proteine estranee, come quelle del tetano, e applicandolo sulla pelle, i ricercatori sono riusciti a provocare una risposta immunitaria negli animali, che li ha protetti quando poi sono stati esposti alla tossina. S. epidermidis potrebbe dunque essere aggiunto alle pomate per la pelle, per difendere l'organismo da specifiche minacce: questa tipologia di vaccini, molto semplici da distribuire e da applicare, non avrebbero bisogno di un operatore sanitario, il che li renderebbe particolarmente utili nelle regioni del mondo dove tali figure scarseggiano.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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