La curva epidemica è il modo più diretto e chiaro di rappresentare l'andamento di una malattia nel tempo, in una determinata popolazione. Le sue caratteristiche sono semplici da tracciare poiché basta trasferire i dati su un grafico, ponendo lungo l'asse verticale il numero dei casi e lungo quello orizzontale il tempo. Basta osservare l'andamento dei casi nel tempo per capire se l'andamento dei casi è lineare o esponenziale. Ricostruiamo i concetti più comuni relativi alla curva epidemica con l'aiuto del fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook "Coronavirus - Dati e analisi scientifiche".
- CRESCITA LINEARE: Per crescita lineare si intende un incremento costante dei casi, giorno dopo giorno.Vale a dire che i casi aumentano ogni giorno di una stessa quantità: al giorno 1 avrò 2 casi, al giorno 2 avrò 4 casi e così via. La progressione sarà: 2, 4, 6, 8, 10, 12, 14, 16, 18, 20
- CRESCITA ESPONENZIALE: Mentre su un piano cartesiano la crescita lineare è rappresentata da una retta (più o meno inclinata), quella esponenziale è una curva, che può salire più o meno rapidamente. Un parametro molto importante che descrive la velocità di una crescita esponenziale è il tempo di raddoppio.
- TEMPO DI RADDOPPIO: sono i giorni necessari per vedere i casi raddoppiati rispetto a un dato giornoi. Più è piccolo il valore del tempo di raddoppio e più velocemente cresce la curva esponenziale. Supponiamo di avere una crescita esponenziale con base 2: al giorno 1 avrò due casi, al giorno due avrò 4 casi, al giorno 3 avrò 8 casi e così via. La serie esponenziale con base 2 è 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512, 1024. Con la crescita lineare, dopo 10 giorni avrò 20 casi, con quella esponenziale ne avrò 1.024.
- PICCO: Se guardiamo ai casi positivi giornalieri, in una qualunque epidemia quello a cui si assiste è che all'inizio si contano pochissimi casi, che giorno dopo giorno aumenteranno sempre più velocemente fino a quando non si intraprendono delle misure di contenimento. Quando le misure di contenimento cominciano a dare buoni risultati, l'aumento dei contagi comincia a rallentare fino ad invertire la tendenza: in un dato giorno registreremo il valore più alto di contagi registrati e dal giorno successivo i nuovi positivi cominceranno a diminuire, fino ad arrivare a valori molto bassi (l'obiettivo è l'azzeramento). Il picco è rappresentato proprio dal valore giornaliero più alto registrato.
- PRIMA ONDATA: E' l'inizio della pandemia in una determinata regione del pianeta. In Europa è cominciata tra la fine di febbraio e inizio marzo ed è durata fino a inizio estate, quando tutti i paesi europei hanno abbattuto la loro curva epidemica.
- SECONDA ONDATA: La seconda ondata, a livello nazionale o continentale, è la ripresa della salita dei contagi dopo un periodo di stabilizzazione su bassi valori. In tutta Europa la seconda ondata ha avuto inizio tra agosto e settembre con la fine dell'estate.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA