La Lombardia va avanti con l'idea
di una tessera sanitaria a punti per premiare i corretti stili
di vita proposta nelle scorse settimane dall'assessore al
Welfare Guido Bertolaso. Lo stesso Bertolaso, parlando oggi in
Consiglio regionale, ha fatto sapere che è stato istituito un
tavolo scientifico composto da tre esperti "per definire se
questa è un'idea bizzarra oppure uno strumento serio". I tre
esperti nominati sono il presidente della Fondazione Bruno
Kessler Ferruccio Resta, il professore di Statistica medica
dell'Università degli Studi di Milano Bicocca e la docente della
Bocconi Rosanna Tarricone.
"Occorre intervenire in campo preventivo e abbiamo due
modalità - ha spiegato Bertolaso - obbligo e incentivo. Ma
l'obbligo mal si adatta alla nostra cultura" mentre la tessera a
punti vuole dare "una lettura scientifica" al tema della
prevenzione "e non populistica".
In Aula il Patto Civico ha interrogato Bertolaso chiedendo di
ritirare una proposta "ben lontana da una strategia sanitaria
concreta e più vicina a una trovata commerciale". "Speravamo in
una riflessione seria - spiega il consigliere del Patto Civico
Luca Paladini - e invece abbiamo avuto di fronte un assessore
che difende a spada tratta ingressi alle terme e sconti su
skipass per promuovere il diritto alla salute".
Insieme anche all'altra consigliera del Patto Civico, Michela
Palestra, "ci chiediamo come sia possibile - concludono i due
consiglieri - pensare di colmare il pericoloso vuoto di
comunicazione sull'importanza degli screening e accelerare gli
iter diagnostici essenziali con una tessera sanitaria ridotta a
una carta punti del supermercato".
Anche per il gruppo Azione-Italia Viva "la questione della
tessera a punti proposta dall'assessore Bertolaso insiste su un
tema troppo importante per essere affrontata - spiegano in una
nota - da un lato con una sorta di innamoramento per soluzioni
suggestive, dall'altro con un pregiudizio ideologico".
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