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L'ossigeno e l'affanno, al Papa serviranno mesi per recuperare

L'ossigeno e l'affanno, al Papa serviranno mesi per recuperare

Almeno 60 giorni riposo. Per lui terapie e precauzioni

ROMA, 23 marzo 2025, 17:28

di Enrica Battifoglia

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Il Papa lascia il Gemelli, torna in Vaticano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Papa lascia il Gemelli, torna in Vaticano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fisioterapia, progressiva riduzione di ossigeno e farmaci, alimentazione adeguata e riposo, o perlomeno evitare impegni eccessivi: sono le regole che il Papa dovrà seguire nella lunga convalescenza che lo attende dopo 38 giorni di ricovero. Tra i fattori che decideranno i tempi, "l'età è il più importante", osserva Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). "Il Papa è un paziente fragile, ma - aggiunge - ha superato una polmonite bilaterale con due episodi di insufficienza respiratoria acuta che lo hanno portato in un'area di pericolo per la vita".

Ora, "Papa Francesco dovrà affrontare un percorso di riabilitazione e fisioterapia per aiutare i muscoli della cassa toracica e l'organismo nel suo insieme", dice ancora Anelli. In questo momento "il problema principale è ridurre l'affanno. La capacità di respirare meglio lo porterà ad allontanarsi sempre più dalla necessità di utilizzare l'ossigeno".

La situazione respiratoria richiede naturalmente una particolare attenzione e, considerando "il danno importante che il Papa ha avuto a livello polmonare, la convalescenza sarà sicuramente lunga", rileva Francesco Blasi, direttore del dipartimento di Medicina Interna e della Pneumologia del Policlinico di Milano. "L'ossigeno è una delle terapie fondamentali e quasi sicuramente sarà necessaria per un tempo molto prolungato, sia sotto sforzo che a riposo", aggiunge.

Oltre alla "fisioterapia respiratoria e motoria", si dovrà continuare a trattare "l'infezione fungina, un'infezione opportunistica che spesso accade nel caso di infezioni con virus e batteri", e la terapia, aggiunge, potrebbe richiedere "diverse settimane".

Per Anelli una delle priorità, nella convalescenza, è che il Papa non si affatichi perchè "la fatica richiede un maggiore consumo di ossigeno": "gli impegni vanno adattati tenendo conto delle sue condizioni". Ci vorrà tempo anche per tornare a parlare normalmente: "parlare affatica molto il Papa perché il respiro è ancora corto. E' una funzione che dovrà riconquistare piano piano".

Sempre durante la convalescenza "ci sarà bisogno di uno svezzamento rispetto ad alcuni tipi di farmaci, come il cortisone, per riprendere un fisiologico svolgimento delle funzioni", dice ancora Anelli. Anche l'alimentazione è fondamentale: "dovrà essere ricca di fibre, sali minerali e vitamine, accompagnata da una buona idratazione".

Alla luce di tutte queste considerazioni, la convalescenza del Papa richiederà tempo, ma è impossibile dire quanto perché "dipenderà dalla risposta del paziente. Tornare a casa è un buon inizio e ora il Papa dovrà gradualmente conquistare la sua autonomia e riprendere sue abitudini, anche con un aiuto psicologico durante il percorso di riabilitazione. Alla sua età non è semplice, ma - osserva Anelli - Papa Francesco sembra determinato". 
   

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