"Io non ho mai litigato con i medici. Sono medico anche io e non litigo con nessuno - ha commentato così lo sciopero del 20 novembre, il ministro della Salute Orazio Schillaci -. Stiamo studiando con il ministro Giorgetti il modo per incrementare o meglio per definire la defiscalizzazione dell'indennità di specificità dei medici".
"Non vogliamo privatizzare la sanità - ha aggiunto - le risorse sono quelle che sono, dobbiamo usarle bene, per premiare gli operatori sanitari e aiutare i cittadini, in particolare quelli fragili".
"Il Fondo sanitario nazionale anche in questa manovra aumenta e nel 2026 toccherà la cifra record di 140 miliardi. Ma le risorse vanno utilizzate in maniera efficiente, anzi vanno in primo luogo spese nell'interesse dei cittadini". E "per questa manovra la nostra priorità rimane il personale sanitario; gran parte delle misure saranno dedicate, infatti, a rendere più attrattivo lavorare nella sanità pubblica", ha spiegato Schillaci. Quindi il ministro ha sottolineato quella che definisce una "eredità pesante": "Ci sono stati anni di tagli, situazioni diffuse di disfunzioni, mai affrontate, hanno lasciato conseguenze importanti. Criticità che richiedevano azioni mirate e tempestive, anche attraverso e soprattutto con un'attività di monitoraggio, che avrebbero permesso magari di recuperare fondi da destinare ai medici e infermieri, al personale sanitario o a ridurre i tempi di attesa". Le misure avviate, ha concluso Schillaci, "daranno presto i cambiamenti attesi".
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