Centocinquanta ricercatori, di diverse branche del sapere, raccontano attraverso immagini cosa rappresenta per loro la ricerca scientifica. Il risultato è un collage di associazioni impreviste che parlano della serendipità, cioè l'occasione di fare scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un'altra. Realizzato in occasione del 25esimo anniversario dell'istituzione del Centro di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-implantari presso l'Università di Ferrara questo viaggio iconografico dal titolo "Percepire il chiaroscuro: una raccolta di immagini narranti sulla ricerca scientifica", sarà presentato il 4 ottobre, a palazzo Roverella, nella città estense.
A spiegare il titolo scelto è "La ricerca non si connota mai per dare risposte definitive ma procede dal nero verso il bianco attraverso un processo di generazione del sapere che è una lenta definizione di chiaroscuri", spiega Leonardo Trombelli, professore ordinario di Parodontologia dell'Università di Ferrara e presidente eletto della Società italiana di Parodontologia e implantologia (Sidp).
Per incentivare la spontaneità dei contributi è stato chiesto a ciascuno degli autori di dedicare alcune immagini rappresentative e un breve testo per spiegare il motivo della personale dedizione alla ricerca, attraverso una considerazione o un aneddoto. "Ne è risultata - precisa Roberto Farina, vicedirettore del Centro per lo Studio delle Malattie Parodontali - un'opera polifonica in cui sono caratterizzati gli aspetti individuali. Un quadro di emozioni, concretezza, senso di appartenenza, talvolta frustrazione, mai pentimento".
La copertina di un libro, l'insegna di una strada, il ritratto di Pasteur, ma anche un orizzonte con il tramonto: da questo collage di parole e immagini emerge la consapevolezza del ruolo che il ricercatore riveste nel contesto sociale e politico in cui è inserito. "Non essendo il volume pensato su alcuna idea preconcetta, il lettore vi può rinvenire considerazioni impreviste, suggestioni spiazzanti, inattese", spiega Trombelli, svelando la chiave di lettura dell'opera ovvero la serendipità, ossia la scoperta fatta mentre si stava cercando altro. In fondo, conclude Trombelli, "la capacità di scoprire e interpretare ciò che non si sta cercando rappresenta uno dei momenti più alti e fecondi della ricerca scientifica".
Il libro testimonia indirettamente la fitta e articolata attività durante il quarto di secolo dalla nascita del Centro di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali diretto da Trombelli. Sono stati infatti chiamati a contribuire al volume tutti coloro che, a vario titolo, hanno sostenuto lo sviluppo del Centro: ricercatori clinici ed ex-collaboratori, ma anche rettori ed ex-rettori, docenti e ricercatori delle scienze di base e cliniche di atenei italiani e stranieri.
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