Nell'ultimo anno sono raddoppiati i
casi di glomerulonefrite acuta da streptococco - Streptococcus
Pyogenes (SBEA) - nei bambini, una complicanza renale
dell'infezione che può portare a sviluppare la malattia renale
cronica. Per questo, di fronte all'aumento dell'incidenza e
invasività delle infezioni streptococciche che si è registrato
nell'ultimo anno, i nefrologi italiani lanciano un appello a non
sottovalutare i sintomi che potrebbero segnalare la presenza di
glomerulonefrite, ad esempio scarsa diuresi e gonfiore di viso e
gambe.
Lo rivelano studi presentati all'ultimo congresso SINePe.
La glomerulonefrite acuta è caratterizzata da presenza di sangue
nelle urine, diuresi scarsa, gonfiore del viso o delle gambe. Un
campanello d'allarme è il cambiamento nel colore delle urine,
che si presentano in genere più scure (color coca cola). Altro
sintomo precoce è l'ipertensione arteriosa. "In alcuni casi -
spiega Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di
Nefrologia - la glomerulonefrite si presenta con sindrome
nefritica, insufficienza renale rapidamente progressiva e
necessità di dialisi".
Con la pandemia, si è assistito a una netta diminuzione del
numero di ospedalizzazioni dei bambini con glomerulonefrite
acuta, probabilmente per le misure di contenimento adottate in
fase pandemica. "Nel corso dell'ultimo anno, però, c'è stata
un'inversione di tendenza importante, con un aumento
esponenziale dell'incidenza delle glomerulonefriti acute
post-infettive in età pediatrica, sia rispetto al biennio della
pandemia, sia rispetto al biennio precedente. Le
glomerulonefriti più recenti, inoltre, sembrano caratterizzate
da più alti livelli di proteinuria e maggior rischio di
insufficienza renale acuta", precisa Andrea Pasini, Presidente
della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica, Responsabile
Programma di Nefrologia e Dialisi, UO Pediatria, Azienda
Ospedaliero Universitaria di Bologna.
Questi dati rispecchiano l'aumento di casi e invasività delle
infezioni streptococciche nel periodo post-pandemico, dovuto
probabilmente a co-infezione con virus respiratori e all'impatto
negativo sull'immunità della popolazione pediatrica delle
restrizioni durante la pandemia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA