Il settore sanità ha una complessità
che la porta a sperimentare, prima di altri, l'innovazione. Ma
sul digitale ci sono ancora troppe disuguaglianze da superare. A
fare il punto su prospettive e limiti di una rivoluzione in
corso è stata la presentazione del primo ospedale nel Metaverso,
tenutasi al Binario F, lo spazio di Meta per lo sviluppo delle
competenze digitali.
L'utilizzo dell'intelligenza artificiale è già una realtà in
molte aziende sanitarie e permette, ad esempio, di migliorare e
velocizzare la capacità di diagnosi e refertazione, può essere
utilizzata per sollevare medici e infermieri da questioni
burocratiche e amministrative, mentre all'estero sono in corso
sperimentazioni nei triage dei Pronto soccorso. Mentre la Asl
Roma 1 ha attivato un progetto per i bambini con disturbi dello
spettro autistico: si chiama 'Facciamoli provare' e prevede
l'utilizzo di puntatori oculari per la diagnosi e di visori per
la riabilitazione nella realtà virtuale del Metaverso. "La
Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha
creato il Metacenter Fiaso, che raccoglie esperienze digitali di
diverse realtà. Ma sull'utilizzo del digitale in Italia - ha
sottolineato Nicola Pinelli, direttore di Fiaso - ci sono ancora
troppe disuguaglianze, che derivano da aspetti economici,
culturali e generazionali. Il divario digitale va visto,
affrontato e superato per garantire pieno accesso a queste nuove
possibilità".
"L'intelligenza artificiale generativa e il Metaverso
richiedono nuove competenze e una nuova organizzazione del
lavoro. Ma bisogna togliere di mezzo i pregiudizi di chi ritiene
che siano un limite: sono uno strumento che va conosciuto e
utilizzato con qualità", rileva Francesco Di Costanzo,
presidente di PA Social e Fondazione Italia Digitale. Il primo
ospedale del Metaverso, attivo da oggi all'Azienda Ospedaliero
Universitaria di Cagliari, è un passo importante per
l'innovazione dei servizi. "Il bello di questo progetto -
prosegue Di Costanzo - è che non si ferma all'opportunità di un
ufficio relazioni con il pubblico in realtà virtuale, ma prevede
step di crescita ulteriori nei prossimi anni. Stare dove sono i
cittadini è un principio fondamentale di PA Social, così come
continuare a sfruttare le opportunità al servizio della
comunità".
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