Un arresto cardiaco in un ospedale lontano dal luogo del trapianto ha rischiato di rendere inutilizzabili gli organi. La collaborazione dei medici dell'ospedale di Cuneo, dove è avvenuto il decesso, e l'esperienza dei colleghi delle Molinette della Città della salute di Torino, corsi a Cuneo, hanno permesso invece per la prima volta in Italia, viene riferito, di rivitalizzare il cuore, tenuto in vita fino all'arrivo nel capoluogo piemontese per il trapianto. Identico lavoro è stato fatto per il fegato.
In entrambi i casi gli organi non sono stati tenuti fermi in ghiaccio, bensì al di fuori del corpo in macchine di perfusione.
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