Diffondere una cultura del dolore cronico con una corretta informazione su condizione e possibilità di cura, garantire programmi di formazione del personale socio-sanitario, potenziare le reti di terapia anche con maggiore coinvolgimento della medicina di prossimità. Sono le tre raccomandazioni del 'Nuovo manifesto sul dolore' sottoscritto da Associazione italiana per lo studio del dolore (Aisd), FederDolore, Fondazione Isal, Società italiana di medicina generale (Simg), Federfarma, Cittadinanzattiva e Fondazione Onda, presentato a Roma alla Camera dei deputati su iniziativa del vicepresidente della Commissione Affari Sociali, Luciano Ciocchetti.
In Italia il dolore cronico interessa oltre 10 milioni di persone, il 60% donne, che spesso non trovano adeguata risposta nonostante le cure disponibili e una legge, la 38/2010, che sancisce il diritto a non soffrire. Il Manifesto arriva a 15 anni dall'approvazione della legge. "Dobbiamo lavorare affinché venga attuata in maniera uniforme, intensificando la collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e associazioni pazienti per superare le criticità esistenti", ha dichiarato Ciocchetti.
"Dobbiamo ripartire dalla costruzione di cultura per garantire alle persone la possibilità di accedere in tempi più rapidi a percorsi dedicati - ha affermato Nicoletta Orthmann, direttrice medico-scientifica di Onda - È necessario sostenere e rafforzare l'informazione per far conoscere e riconoscere il dolore cronico come patologia a sé". Il paziente con dolore cronico, ha aggiunto Gabriele Finco, past president Aisd, "è spesso disorientato nel percorso diagnostico-terapeutico si trova a dover consultare numerosi specialisti prima di arrivare a un centro specialistico, anche con gravi conseguenze psicofisiche oltre che economiche".
Dal Manifesto emerge la necessità di maggiori investimenti in formazione e informazione per favorire la crescita culturale delle persone, ma soprattutto dei diversi professionisti coinvolti nella terapia del dolore per un supporto a 360° dei pazienti. Le farmacie "possono supportare i pazienti sul fronte dell'informazione e del corretto uso dei farmaci - ha detto Paolo Betto, vicedirettore Federfarma - possono anche realizzare preparazioni galeniche con dosaggi mirati per dare risposte personalizzate al paziente, elemento particolarmente rilevante nel trattamento del dolore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA