Una settimana di appuntamenti gratuiti dedicati ai pazienti con la vitiligine, una patologia con la quale in Italia convivino circa 330mila persone mentre nel mondo se ne stimano tra i 65 e 95 milioni: è la Vitiligine week, dal 25 al 30 novembre, promossa dalla Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast). Per tutta la settimana in circa 40 centri dermatologici in tutta Italia i pazienti potranno confrontarsi con medici specialisti per comprendere meglio la malattia, discutere la propria condizione e aggiornarsi sulle possibilità terapeutiche. La campagna è realizzata da Sidemast, con il patrocinio dell'Associazione pazienti Apiafco (Associazione psoriasiciItaliani amici della Fondazione Corazza), con il supporto organizzativo di Sintesi education e il contributo non condizionato di Incyte. Per prenotare un appuntamento è necessario chiamare il numero verde 800- 226466, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
"La vitiligine è stata a lungo considerata una condizione estetica, mentre si tratta di una vera e propria malattia cronica autoimmune, spesso associata ad altri disturbi, quali disfunzioni della tiroide, diabete mellito e alopecia areata - ha spiegato Giuseppe Argenziano, Presidente della SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse -. È importante che i pazienti si confrontino con uno specialista in dermatologia per comprendere la propria condizione e discutere come trattarla e gestirla al meglio, specialmente oggi che la ricerca ha aperto nuove possibilità terapeutiche. La Vitiligine Week nasce dall'impegno di SIDeMaST nel promuovere una corretta informazione, supportare i pazienti e combattere molte delle fake news che ancora circondano questa malattia".
La vitiligine si manifesta con la presenza di macchie bianche sulla pelle di dimensioni variabili che possono aumentare e confluire nel tempo. Ha un forte impatto psicologico e sociale sui pazienti, non a caso ansia e depressione risultano rispettivamente il 72% e il 32% più diffuse nelle persone che ne sono affette rispetto al resto della popolazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA