Esce domani, mercoledì 30 ottobre,
in libreria "Una vita a cuore aperto" (Diarkos editore, 152
pagine, 18 euro), un libro che racconta la storia di Mario
Viganò, uno dei più famosi cardiochirurghi italiani. A scriverlo
è stato lo stesso Viganò, per oltre 40 anni direttore di
Cardiochirurgia al Policlinico San Matteo e docente
all'Università di Pavia, insieme al giornalista Alessandro
Repossi, corrispondente da Pavia dell'agenzia ANSA e direttore
del settimanale "il Ticino".
L'équipe diretta da Viganò ha compiuto 1349 trapianti: 1001
di cuore, 39 di cuore-polmone, 148 di polmone e 161 di polmone
doppio. Sono i numeri più importanti registrati in Italia per
trapianti di organi toracici. Viganò è stato il primo, in
Italia, a effettuare il trapianto di cuore artificiale (seguito
da quello del cuore naturale, qualche giorno dopo) e il primo a
realizzare il trapianto cuore-polmone.
Nel libro, il professore racconta la sua esperienza, umana e
scientifica. Un lungo percorso che va dalla formazione post
laurea a Parigi ai primi interventi, passando per l'avvento
della ciclosporina come farmaco antirigetto, la sperimentazione
con organi canini, la vita dei trapiantati, le leggi, il
problema delle donazioni, le prospettive future della
trapiantologia. Arricchita da interviste a Gianmario Taricco (il
trapiantato adulto più longevo al mondo), Paolo Cirino Pomicino
(ex ministro) ed Elisabetta Romiti (moglie di Maurizio Romiti),
l'autobiografia di Mario Viganò è la summa di una vita dedicata
alla scienza e alla ricerca, tra progetti giovanili, speranze e
obiettivi raggiunti grazie a talento e volontà, nonostante le
iniziali difficoltà.
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