Nel tumore del retto localmente avanzato è possibile la guarigione completa in un caso su 4 anche senza ricorrere alla chirurgia e preservando l'integrità del retto, garantendo dunque gli stessi livelli di sicurezza e guarigione dati dall'approccio chirurgico tradizionale. Lo dimostra lo studio No Cut dell'Ospedale Niguarda di Milano, presentato al congresso della Società europea oncologia medica (Esmo) dall'oncologo Alessio Amatu del Niguarda. Per questa neoplasia, una delle strategie di cura più utilizzate prevede la rimozione chirurgica della malattia. In particolare i casi di carcinoma del retto medio-basso localmente avanzato fino al 2017 venivano sempre curati con chemioradioterapia e chirurgia e a seguire chemioterapia precauzionale post-chirurgica per diminuire il rischio di recidiva. Con lo studio No Cut i ricercatori hanno voluto invece indagare l'efficacia di un percorso di cura che potesse preservare l'integrità del retto garantendo gli stessi livelli di guarigione dati dalla chirurgia. Il protocollo ha previsto la somministrazione preventiva di una terapia più intensa, composta da una prima fase di chemioterapia seguita da una seconda potenziata con radioterapia. Successivamente, se alla rivalutazione clinica strumentale veniva evidenziata una remissione clinica completa della malattia, il paziente poteva evitare la chirurgia rettale venendo sottoposto a sorveglianza attiva. Nello studio sono state curate 180 persone e il risultato è che una persona su 4 ha raggiunto la remissione clinica completa che si è mantenuta nel tempo. Una caratteristica che ha consentito loro di evitare la chirurgia del retto e la colostomia, migliorando sensibilmente la qualità di vita. Sono stati inoltre studiati alcuni biomarcatori con lo scopo di identificare a priori in quali casi fosse possibile evitare la chirurgia del retto.
"L'obiettivo principale dello studio - commenta Salvatore Siena, direttore Oncologia dell'Ospedale Niguarda e principal investigator - è molto innovativo per lo sviluppo della terapia senza chirurgia del carcinoma del retto localmente avanzato: si tratta di verificare se evitare la chirurgia condizioni il tasso di metastasi. L'obiettivo principale è stato raggiunto ed è positivo, perché la sopravvivenza dei pazienti a distanza di 30 mesi era del 97%, e libera da metastasi. Un risultato ampiamente più favorevole di quanto atteso".
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