Più ricerca, puntare sui
giovani, rafforzare la prevenzione e dare sempre più voce ai
pazienti. E' la 'roadmap' dell'oncologia europea a guida
italiana per i prossimi anni. A indicare obiettivi e priorità è
infatti Giuseppe Curigliano, nuovo presidente eletto della
Società europea di oncologia clinica (Esmo), il cui congresso si
apre oggi a Barcellona.
"Il mio obiettivo - spiega Curigliano all'ANSA - è
innanzitutto investire molto per rafforzare la relazione tra la
ricerca di base e la ricerca clinica in modo tale che si riesca
a capire meglio come funzionano alcuni farmaci, quali sono i
meccanismi di tossicità e quindi intervenire anche per
personalizzare ancora di più i trattamenti sui nostri pazienti".
Ed ancora: "Un'altra area di interesse che cercherò di
sviluppare è dare voce ai pazienti. Spesso nelle sperimentazioni
cliniche vediamo i risultati solo da un punto di vista medico,
ma non andiamo mai a vedere cosa pensano i pazienti in merito a
quei dati ed ai profili di sicurezza". Altro obiettivo,
prosegue, "è puntare ad un investimento massivo sui giovani
oncologi: dobbiamo cercare di garantire una leadership
all'oncologia europea investendo sui giovani specialisti e
supportandoli nella loro progressione di carriera mettendo a
disposizione più fondi per aumentare le borse di ricerca". E se
in futuro avremo sempre più farmaci a disposizione, la vera
sfida reta tuttavia quella della prevenzione: "Ritengo che
avremo sempre più farmaci che avranno un impatto sostanziale
sulla sopravvivenza e sempre di più arriveranno in clinica
strumenti per controllare i tumori e per far guarire più
pazienti, però - avverte Curigliano - penso che la sfida
maggiore sia quella di cominciare a investire molto di più nella
prevenzione primaria. Bisogna cioè educare alla salute sin
dall'età pediatrica, dai bambini alle elementare, creando
percorsi educativi differenziati: alcuni per la popolazione
generale, altri per i soggetti ad alto rischio di sviluppare un
tumore come obesi e fumatori. Dobbiamo costruire percorsi di
screening personalizzati e come Esmo punteremo a rafforzare la
prevenzione primaria". Rispetto all'Italia, poi, il presidente
eletto Esmo evidenzia però una grave criticità: "l'Italia rimane
l'ultimo Paese europeo nei processi di approvazione delle
sperimentazioni cliniche ed è quindi fondamentale creare dei
percorsi più veloci nella approvazione dei trial, che fanno
risparmiare il Ssn e danno la possibilità ai pazienti di
accedere a cure innovative non ancora disponibili. Le
istituzioni - avverte - devono fare una serie riflessione,
perchè non si può essere sempre il fanalino di coda nella
ricerca". E tante sono appunto le novità, frutto della ricerca
internazionale, che saranno presentate al congresso Esmo. "Sono
presentati studi che cambiano la pratica clinica in neoplasie in
cui non vi erano reali progressi da decenni, come quella della
cervice uterina localmente avanzata - spiega - ed è riservato
grande spazio all'immunoterapia in diversi tumori, dal melanoma
a quelli ginecologici, della mammella e della vescica. Senza
dimenticare gli anticorpi farmaco-coniugati che sono altamente
selettivi per le cellule tumorali, riducendo al minimo i danni
alle cellule sane circostanti e aumentando l'efficacia del
trattamento". È approfondito infine anche il ruolo
dell'intelligenza artificiale nella diagnostica molecolare e
nelle terapie, "per individuare - conclude - i meccanismi di
resistenza alle cure e offrire nuove opzioni".
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