"Le nuove direttive sono state
elaborate considerando che chi soffre di diabete tipo 2 presenta
una probabilità più che doppia di sviluppare problemi
cardiovascolari rispetto alla popolazione non diabetica". Così
la presidente della Società italiana di diabetologia (Sid),
Raffaella Buzzetti, rispetto alle linee guida 2023 della Società
europea di cardiologia (Esc) sulla gestione delle malattie
cardiovascolari nei pazienti diabetici. Le nuove evidenze hanno
stimolato il meeting Sid 'Update of the 2023 Esc Guidelines for
the management of cardiovascular disease in patient with
diabetes: toward a cardio-metabolic-renal approach', oggi e
domani a Roma, che esplora i nuovi studi e rappresenta un cambio
di paradigma nella gestione integrata del paziente.
Oltre 60 milioni di europei convivono con il diabete e con un
rischio di eventi cardiovascolari da 2 a 4 volte superiore
rispetto alla popolazione generale. Le nuove linee guida offrono
ai clinici strumenti pratici per affrontare una "tempesta
perfetta" per il sistema cardiovascolare, e l'aggiornamento
consacra il ruolo degli inibitori del co-trasportatore 2 di
sodio-glucosio (Sglt2) nella terapia dello scompenso cardiaco.
"Secondo le linee guida tutti i pazienti con questa duplice
condizione dovrebbero essere trattati con farmaci inibitori
Sglt2 e/o agonisti Glp-1 per diminuire il rischio di infarto e
ictus, ma anche insufficienza cardiaca e malattie delle arterie
periferiche, a prescindere dai livelli di glucosio e dal
trattamento antidiabetico in corso", continua Buzzetti.
Gli agonisti del Glp-1, aggiunge il presidente eletto Sid
Riccardo Bonadonna, "contribuiscono a ottimizzare diversi
parametri cruciali per la salute cardiaca, come i livelli di
zucchero nel sangue, i valori pressori e il quadro dei grassi
circolanti", oltre a esercitare "un'azione diretta sull'apparato
cardiovascolare" contrastando i processi infiammatori e
potenziare "la capacità dei vasi sanguigni di funzionare
correttamente".
"Il ritmo incalzante della ricerca cardiovascolare non conosce
pause" sottolinea Massimo Federici, co-presidente Task Force
sulle linee guida Esc 2023. "Ogni mese centinaia di nuovi studi
ridefiniscono la nostra comprensione del rapporto tra diabete e
malattie cardiache e renali. La persona con diabete va valutata
da più angolazioni e con un approccio multidisciplinare che
tenga conto delle comorbidità esistenti e quelle da prevenire".
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