La Fiat 500e che ieri a Brescia ha stupito autorità e addetti al lavori percorrendo da sola (cioè senza interventi del 'tutor' che sedeva a bordo) il primo miglio in guida completamente autonoma è la più recente evoluzione tecnologica del progetto Artificial Intelligence Driving Autonomous (AIDA).
Una ricerca promossa dal Politecnico di Milano come elemento delle iniziative del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) e, in questa importante fase di sperimentazione, fortemente voluta da A2a che ne è diventata partner supportando - per questa visione di un car-sharing del futuro - anche nuovi sistemi di ricarica a induzione.
"Questa sperimentazione - ha ribadito durante l'evento a Brescia Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano - rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, e raccoglie, mettendoli a frutto, anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell'ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche attraverso la ricarica wireless dei veicoli elettrici".
Lo schema di funzionamento del servizio, in cui l'auto prenotata con la App va da sola (viaggiando a bassa velocità) dal cliente, che poi assume il pieno controllo dei veicolo, è ben descritto nel sito https://1000mad.deib.polimi.it/ della università di Milano.
Vi si afferma che l'Autonomous Urban Transport Optimization "non è solo un progetto, ma una visione concreta di come l'innovazione possa migliorare la qualità della vita nelle città, sfruttando la mobilità autonoma come fattore abilitante per un innovativo servizio di car-sharing autonomo".
Il funzionamento senza conducente riguarda solo la consegna dell'auto all'utente e quella di rientro dal servizio (con il parcheggio, la riassegnazione o l'arrivo sempre 'autonomo' in un hub di ricarica) mentre il percorso principale - quello del noleggio vero e proprio è gestito manualmente dal cliente alle normali andature di una Fiat 500e.
Così come richiesto dalla normative, nelle fasi in cui l'auto del servizio di car-sharing si sposta senza guidatore, le operazioni avvengono a bassa velocità (max 30 km/h) per ridurre rischi e complessità dei sistemi. E' comunque previsto che nel servizio - quando sarà attivo - vi sia una supervisione remota per risolvere eventuali problemi.
In situazioni complesse o insolite, spiega PoliMi, il veicolo si ferma o accosta e richiede da solo l'intervento di un tecnico che opera da remoto e che può fornire - coadiuvato dall'intelligenza artificiale - semplici comandi di pianificazione.
La soluzione AIDA non è una guida remota né la 500e può essere definita un robotaxi, perché nel trasporto della persona ritorna un veicolo convenzionale, seppure assistito dai più moderni Adas.
L'obiettivo di AIDA, e quindi quello del progetto supportato da A2a, è dunque quello di sviluppare una tecnologia di guida autonoma affidabile e altamente efficace. Che sia in grado di funzionare su strade pubbliche in condizioni reali e complesse, e soprattutto pienamente conforme alle normative sul traffico.
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