No "alla diffusione indiscriminata
degli appalti e alla precarizzazione del settore": le
organizzazioni dei benzinai Faib, Fegica, Figisc-Anisa si danno
appuntamento il 14 novembre per decidere "una prima chiusura"
degli impianti su strade e autostrade.
I petrolieri, attaccano i gestori degli impianti di
carburanti, "stanno portando il settore alla deriva ed alla
completa precarizzazione un'intera categoria con l'introduzione,
su larga scala, di contratti di appalto di un anno, senza
diritti e senza riconoscimenti per chi svolge un servizio
essenziale alla mobilità". Le organizzazioni di categoria
ribadiscono che "non si può impunemente violare la legge e
proporre o immaginare una riforma del settore, anche in virtù
della decarbonizzazione in atto, che accolga solo le istanze dei
petrolieri (che hanno maturato negli ultimi anni superprofitti
da capogiro), a danno dei consumatori e dei gestori. Quella
iniziata dai benzinai è una battaglia di difesa costituzionale
dei loro diritti e di quelli di tutti gli automobilisti chiamati
a pagare oltre 20 miliardi di tasse senza avere la certezza di
avere un servizio", concludono le sigle.
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