Un giro da milioni di litri di
gasolio agricolo venduto in maniera abusiva a persone che non
potevano utilizzarlo, risparmiando in maniera consistente sulla
differenza di prezzo tra la nafta per uso agricolo e quella per
autotrazione. Lo stesso carburante può alimentare sia i motori
dei trattori che quelli dei camion ma nel primo caso il suo
prezzo è gravato da meno tasse per agevolare la filiera
alimentare. Ad ipotizzare quel giro è la Guardia di Finanza:
questa mattina ha sequestrato conti bancari, auto, case ed altri
immobili fino ad un valore di 1,5 milioni di euro. È l'importo
che ritengono abbia evaso al Fisco il titolare della rivendita
di carburante agricolo finito al centro delle indagini. A
disporre il sequestro è stato il Giudice delle Indagini
Preliminari di Cassino sulla base degli indizi raccolti dai
Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone coordinati dalla
Procura di Cassino. La società sotto indagine si trova a
Pontecorvo ed a finire al centro degli accertamenti è stato
anche il suo amministratore. La Finanza ipotizza
l'associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di
gasolio agricolo, e che sia stato movimentato in maniera
irregolare 1,47 milioni di litri di carburante. Sono 7 le
persone indagate tra amministratori, autisti ed impiegati. Dalle
fatture risulta che il gasolio sia stato venduto a circa 150
soggetti, tutti impegnati in attività agricole: sentiti dalla
Finanza hanno detto che non avevano mai comprato nafta da quella
società e che nulla sapevano di quelle fatture. La differenza di
Iva tra la nafta agricola è quella per autotrazione è di circa
12 punti: al 10% quella per l'agricoltura ed al 22% per il
trasporto.
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