In questo progetto "fin da
subito ci è stato chiaro che sarebbe stato necessario
raggiungere la perfetta sinergia tra designer, progettisti,
ingegneri aerodinamici, ergonomi, per poter concepire un tale
concentrato di tecnologia e di innovazione. Ma per me e il mio
team era assolutamente chiara l'idea di voler fare qualcosa di
assolutamente futuristico, avveniristico e non volevamo farci
trascinare da un'idea nostalgica o di continuità. Volevamo che
si presentasse quasi come un'astronave. Di fatto prende spunto
proprio dal mondo della della fantascienza". Lo ha detto Flavio
Manzoni, Chief Design Officer Ferrari in occasione della
presentazione alla stampa internazionale della F80.
"L'architettura della F80 è caratterizzata da una sezione a
diedro con due appoggi molto solidi in corrispondenza delle
ruote. In vista laterale, l'appoggio posteriore si sviluppa in
modo assai plastico, enfatizzando la muscolarità di tutto il
parafango posteriore. Nel disegnare la F80 siamo partiti dal
pilota. Quando abbiamo iniziato il progetto - ha spiegato
Manzoni - era venuta fuori inizialmente l'idea che questa
macchina dovesse essere una monoposto. Perché? Perché volevamo
fare in modo che avesse delle proporzioni davvero estreme:
quindi una cabina molto stretta, spalle quanto più larghe
possibile, una carreggiata larga e così via. E' chiaro che si
trattasse di una provocazione, ma lavorando insieme siamo
riusciti ad ottenere l'effetto di una vera monoposto, pur non
rinunciando al sedile del passeggero. Ci siamo riusciti
sfalsando e avvicinando i due sedili, quindi a ridurre la
distanza tra le spalle degli occupanti. Questo accorgimento ci
ha consentito in prima battuta di stringere di 50 mm la cabina,
con ovvi benefici: di fatto abbiamo realizzato una cabina, un
cockpit quasi aeronautico, molto compatto, molto snello, che
oltretutto migliora anche l'aerodinamica, in quanto riduce la
sezione frontale della vettura. Il sedile pilota è regolabile in
lunghezza ed ha una posizione di guida perfetta.
L'organizzazione estremamente innovativa degli interni ha
condizionato gli esterni, scolpiti intorno alle caratteristiche
esclusive della vettura". Il posteriore, caratterizzato dal tema
a coda tronca - ha infine spiegato Manzoni - prevede due
configurazioni: una con l'ala mobile riposta e l'altra con l'ala
sollevata. I gruppi ottici si trovano incastonati all'interno di
un doppio livello, composto dallo specchio di poppa e dallo
spoiler, con l'idea di creare un effetto a sandwich che
attribuisce al posteriore un carattere molto sportivo in
entrambe le configurazioni".
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