Ue e Cina hanno concordato che "ulteriori negoziati tecnici si sarebbero svolti a breve" sulle e-car. E' il risultato della videochiamata, su iniziativa di Bruxelles, tra il commissario per il Commercio Valdis Dombrovskis e la controparte cinese Wang Wentao sull'indagine Ue sull'import di veicoli elettrici a batteria dal Dragone e sui negoziati in merito alla questione dei prezzi dei veicoli. I due, ha riferito una nota Ue, "hanno fatto il punto sui progressi compiuti negli 8 round di negoziati tecnici, nonché sulle significative lacune rimanenti", e ribadito 'l'impegno politico a trovare una soluzione reciprocamente accettabile".
La soluzione auspicabile "dovrebbe essere efficace" nell'affrontare la parità di condizioni nel mercato dell'UE e le compatibilità con le norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto)". La parte Ue, inoltre, ha sottolineato che, in base alle regole del Wto, la possibilità di offrire impegni sui prezzi dei veicoli è aperta alle diverse aziende che partecipano all'indagine e pertanto i negoziati della Commissione con la Camera di commercio cinese per l'import ed export di macchinari e prodotti elettronici (Cccme) non escludono discussioni con i singoli esportatori. La parte cinese, invece, si era fortemente opposta alle negoziazioni di Bruxelles con singole aziende e aveva minacciato ripercussioni al termine degli otto round di incontri se non ci fossero state dicussioni a livello generale, nel quadro dell' intera industria dell'auto elettrica. Tuttavia, la scorsa settimana la Cina aveva ribadito che era pronta a riprendere gli incontri tecnici a Pechino, avendo esteso l'apposito invito all'Ue e che era in attesa di una risposta, a maggior ragione quando mancano pochi giorni alla scadenza della pubblicazione dei dazi sulla Gazzetta ufficiale europea.
Wang ha anche espresso la speranza che entrambe le parti possano costruire tenendo contro degli otto round negoziali tenuti a Bruxelles, puntando a una svolta sostanziale e soddisfacente verso le aspettative di enbrembe le parti. La nota parla anche di un meccanismo "di comunicazione bilaterale per l'esecuzione e il controllo degliimpegni sui premmi basato sulla fiducia reciproca". Le due parti, infine, si sono scambiate anche opinioni sulle indagini relative ai "rimedi commerciali" della Cina su prodotti quali il brandy, la carne di maiale e i prodotti lattiero-caseari dell'Ue.
L'Ue ha presentato "proposte specifiche sul piano di impegni sui prezzi" e ha suggerito che i team tecnici delle due parti tengano consultazioni via video sul tema, nella convinzione che avrebbero "continuato a essere la soluzione per questo caso". Lo riferisce il ministero del Commercio cinese sulla videochiamata tra il ministro Wang Wentao e l'omologo europeo Valdis Dombrovskis sull'import di veicoli elettrici a batteria dal Dragone e sui negoziati sulla questione dei prezzi. La parte cinese "ha accettato di iniziare immediatamente la fase successiva di consultazioni e di accogliere il team Ue in Cina il prima possibile".
Dombrovskis, infine, ha sollevato le preoccupazioni europee in merito all'attuale caso antidumping cinese contro il brandy e alle iniziative su carne di maiale e latticini, che la parte Ue ritiene infondate.
L'Unione europea e la Cina "hanno concordato" di tenere a breve ulteriori "negoziati tecnici" sulla decisione di Bruxelles di imporre dazi definitivi sui veicoli elettrici importati dalla Cina per trovare una soluzione che garantisca "parità di condizioni nel mercato dell'Ue e sia compatibile con l'Organizzazione mondiale del commercio". E' quanto rende noto il portavoce della Commissione Ue per il commercio, Olof Gill, dopo una videochiamata tra il vicepresidente responsabile, Valdis Dombrovskis, e il ministro del commercio cinese Wang Wentao. Entro il 30 ottobre la Commissione europea deve pubblicare in Gazzetta Ufficiale dell'Ue il regolamento che impone dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi, rendendolo di fatto effettivo. I colloqui con Pechino proseguono per trovare una soluzione negoziale. Dopo otto cicli di negoziati tecnici restano "significative lacune", ma le parti avrebbero ribadito l'impegno politico a trovare una "soluzione reciprocamente accettabile", concordando dunque di tenere ulteriori colloqui sul piano tecnico. Bruxelles ricorda che nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio, l'offerta di impegno sui prezzi è aperta alle diverse società che partecipano all'inchiesta e dunque i negoziati in corso con Pechino "non escludono discussioni con i singoli esportatori".
Dombrovskis si è infine detto preoccupato per l'inchiesta antidumping cinese in corso contro il brandy e per le iniziative sulla carne di maiale e sui prodotti lattiero-caseari, che Bruxelles "ritiene prive di fondamento".
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