Il settore auto rischia miliardi di multe per il Green Deal, "ma chi ha stabilito le regole non le ha accompagnate con una reale politica industriale e con condizioni di mercato" perché si potesse adempiere a tutte le norme. Lo afferma Luca de Meo, amministratore delegato di Renault.
"Siamo in un momento in cui l'Europa ha bisogno di occuparsi di strategie industriali, e questo vale in particolare per l'industria dell'auto, che sta attraversando la più grande trasformazione in 150 anni, con conseguenze che potrebbero essere di vasta portata positiva o negativa, a seconda di come viene gestita", aggiunge de Meo, collegato a un incontro di Forza Italia a Milano per la presentazione di un 'Piano industriale' del partito per l'Italia e l'Europa.
"L'industria dell'auto è un pilastro in Europa con 13 milioni posti lavoro, vale il 7% dell'occupazione europea, il 30% della spesa ricerca e sviluppo: togliendo l'industria dell'auto dall'Europa, la bilancia commerciale europea sarebbe strutturalmente deficitaria", conclude l'amministratore delegato di Renault.
"Ci aspettiamo che la scadenza delle multe per quest'anno venga spinta in là, e che inizi un dialogo strategico, che dovrebbe iniziare con la presidente Ursula von der Leyen: dobbiamo arrivare a un piano per l'auto".
I costruttori europei da parte loro "devono confrontarsi con i cinesi come gli europei hanno già fatto nei decenni scorsi con gli americani, quando Ford ha rivoluzionato il mondo dell'auto", spiega de Meo, collegato a un incontro di Forza Italia a Milano per la presentazione di un 'Piano industriale' del partito per l'Italia e l'Europa, aggiungendo che "il rapporto Draghi è una spinta per la semplificazione molto importante".
Per sostenere la competitività "abbiamo bisogno di energia a prezzi competitivi. E' fondamentale, perché il costo dell'elettricità per costruire una Renault 5 in Francia, che è un Paese competitivo sul prezzo dell'energia, è il doppio del costo della manodopera".
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