Centosessanta anni fa nasceva nel Buckinghamshire, nel Regno Unito, Claude Goodman Johnson protagonista quasi sconosciuto nella storia della Rolls-Royce, tanto da definirsi egli stesso "il trattino nel nome della marca". CJ, come era universalmente noto, ebbe una grande influenza nel debutto e nella crescita della Rolls-Royce (fondata nel 1904) nei primi due decenni di attività e oltre. Primo primo direttore commerciale del marchio Claude Goodman Johnson fu un personaggio straordinario, tanto che lo stesso Henry Royce una volta disse di lui: "Lui era il capitano. Noi eravamo solo l'equipaggio".
Agli albori dell'attività della celebre marca britannica, CJ si era unito a Charles Stewart Rolls in una società di vendita di automobili. Quest'ultimo - ingegnere, colto, con buone conoscenze e istruito a Cambridge - si occupava del lato tecnico delle cose (e trattava con la nobiltà) mentre Claude Goodman Johnson si occupava della pubblicità e delle vendite a clienti meno prestigiosi.
L'azienda prosperava ma Rolls era alla disperata ricerca di un'auto di fabbricazione britannica buona quanto quelle che stavano vendendo. Nel 1904 la trovò nella nuovo 10 HP realizzata da Henry Royce.
Dopo il loro primo storico incontro a Manchester il 4 maggio, Rolls tornò a Londra e informò CJ di aver accettato di vendere tutte le auto che Royce avrebbe potuto produrre. E lo avrebbe fatto con il nuovo nome Rolls-Royce.
Il talento e l'entusiasmo di CJ per le trovate pubblicitarie trovarono in questa nuova vettura lo sbocco perfetto. Nel 1906, la Rolls-Royce vinse le prove di affidabilità scozzesi con un motore da 30 HP. E su sollecitazione di CJ, Royce sviluppò un modello più grande e potente, il 40/50 HP in grado di trasportare carrozzerie più grandi.
Con una mossa geniale Claude Goodman Johnson soprannominò il dodicesimo esemplare - con le sue finiture argentata e la vernice argento - Silver Ghost, divenendo l'icona stessa della marca.
Per sottolineare l'affidabilità dell'auto, CJ organizzò una corsa 'non-stop' viaggiando avanti e indietro tra Londra ed Edimburgo. Accumulando quasi 15.000 miglia senza guasti - eccetto le forature - la Rolls-Royce conquistando un nuovo record mondiale di resistenza.
Grazie a Lord John Montagu entrò in contatto con lo scultore Charles Sykes e nel 1910 gli commissionò una mascotte ufficiale con cui decorare il tappo del radiatore. Era nato quello che oggi conosciamo come Spirit of Ecstasy (svelato nel 1911) e che rimane una delle eredità più importanti di CJ.
Nel 1911 accompagnò un sofferente Henry Royce nel sud della Francia fermandosi per la convalescenza del titolare nella casa per le vacanze di CJ, Villa Jaune a Le Canadel. A Royce il posto piacque e disse che avrebbe potuto trascorrere felicemente i mesi invernali lavorando da lì.
CJ acquistò immediatamente un appezzamento di terreno vicino alla sua casa fece edificare tre residenze, progettate dallo stesso Royce. Erano Villa Mimosa era per lo stesso Henry, Le Bureau che fungeva da studio per lo stile delle auto e Le Rossignol (l'usignolo) che era la casa in cui vivevano gli stilisti. Una intuizione, questa, che sembra modernissima ma che risale a più di 112 anni fa.
Nel 1912 aprì uno showroom di vendita a Parigi, arredato on mobili in stile Luigi XVI. Risalgono a CJ anche la creazione nel dopoguerra di una Rolls-Royce più piccola e meno costosa (con motore 20 HP che pagava una tassa stradale più contenuta) e la nascita nel 1925 del modello sostitutivo della Silver Ghost, chiamato Silver Phantom. Nel 1912 aprì uno showroom di vendita a Parigi, arredato on mobili in stile Luigi XVI. CJ si spense nell'aprile 1926.
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