Cento anni fa, in occasione della inaugurazione della Milano Laghi, fu una Lancia Trikappa a percorrere per prima questa 'visionaria' infrastruttura con due corsia (una per senso di marcia) a cui si accedeva a pagamento attraverso 15 caselli e che era pavimentata con grandi lastre di calcestruzzo.
La grande torpedo dell'evento era Trikappa del parco auto di casa Savoia (l'Italia era ancora una monarchia) sui cui viaggiavano il re Vittorio Emanuele III e l'ingegner Piero Puricelli, conte di Lomnago, che solo due anni prima aveva realizzato a Monza l'altrettanto celebre autodromo.
Il corte inaugurale era composto da molte altre auto e moto, destinate agli invitati e alla stampa. Tra questi - ricordano le cronache - figurava l'inviato de La Tribuna (il quotidiano di Roma fondato dai deputati Alfredo Baccarini e Giuseppe Zanardelli) che nel suo articolo descrisse così l'esperienza: "Viaggio attraentissimo su un cemento liscio come un parquet, senza callaie insidiose o ciclisti o simili da mandare all'altro mondo".
La Trikappa, presentata all'inizio degli Anni '20, rappresentava l'evoluzione delle già moderne (per il tempo) prime Lancia nate nel 1907 e quelle successive ancora perfezionate, tra cui il modello Alpha del 1919.
La caratteristica denominazione con le lettere dell'alfabeto greco prevedeva a volte anche il prefisso "di" (due volte) e "tri" (tre volte) per quelle versioni che presentano prerogative meccaniche specifiche o particolari allestimenti.
Era il caso dei modelli come le veloci Dikappa e Trikappa dotati di motori raffinati che garantivano regimi di rotazione più elevati rispetto alla concorrenza, così da superare i 130 km/h. In particolare la Trikappa era dotata di un V8 'stretto' (22 gradi) di 4,6 litri che erogava 98 Cv.
Vantava caratteristiche di confort e di sicurezza infrequenti anche per le auto lussuose del tempo - come i cinque freni, quatto sulle ruote e uno sulla trasmissione, con quelli posteriori che si comandavano con una leva - e venne scelta, oltre che da molte famiglie reali europee anche da celebrità del tempo, come Giacomo Puccini che la utilizzò per un viaggio di oltre 2.000 km in Europa.
Ma quello che oggi si definirebbe il migliore 'testimonial' di questa esclusiva Lancia di lusso (solo 847 esemplari prodotti) fu Gabriele d'Annunzio che dedico alla Trikappa il motto "Parva igni scintilla meo" cioè una piccola scintilla riesce ad infiammarmi.
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