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Responsabilità editoriale di ASI - Automotoclub Storico Italia
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Sabato 26 ottobre, sul palco dell’ASI Village al salone internazionale “Auto e Moto d’Epoca” di Bologna, l’Automotoclub Storico Italiano ha assegnato la sesta edizione del “Premio Nazionale per il Motorismo Storico” ad Arturo Merzario, il “cowboy delle corse”. Il Presidente ASI Alberto Scuro ha consegnato il prestigioso riconoscimento al grande campione che da Civenna – suo paese natale sulle sponde del Lago di Como – ha conquistato le vette più alte dell’automobilismo sportivo mondiale.
“Un cappello da cowboy – queste le motivazioni esposte dal Presidente Scuro – è diventato il suo segno distintivo e ne definisce anche il carattere di chi correva per amore della velocità pura e del rischio consapevole. Arturo Merzario ha attraversato un’intera epopea del motorismo, passando dai team più blasonati della Formula 1 e correndo in tutti i templi della velocità, scrivendo una storia densa di imprese e guidando con naturalezza alla 24 Ore di Le Mans come alla Targa Florio, oppure al Nurburgring con quel salvataggio di Niki Lauda dall’auto in fiamme, che Merzario fa scorrere solo come un episodio di vita che si è risolto nel migliore dei modi. Arturo Merzario è un talento poliedrico, un gentleman delle corse nato per esaltarsi al volante di una vettura. La sua perseveranza e il suo impegno che ancora oggi nel nostro mondo lo vede attivissimo lo hanno reso un’icona.”
Il Premio ASI per il Motorismo Storico è stato istituito nel 2019 e nel suo albo d’oro figurano personalità quali Maria Elisabetta Alberti Casellati (l’allora Presidente del Senato), l’ingegnere Giampaolo Dallara, i car designer Marcello Gandini e Leonardo Fioravanti per la doppia assegnazione del 2021, il quindici volte iridato nel motomondiale Giacomo Agostini e l’indimenticata direttrice del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino Mariella Mengozzi.
La cerimonia di premiazione ha caratterizzato il fitto programma dell’ASI nei quattro giorni di “Auto e Moto d’Epoca”, insieme a molti altri appuntamenti che si sono susseguiti sul palco dell’ASI Village, il grande spazio della Federazione, condiviso con i propri Club, che quest’anno aveva un titolo attuale ed evocativo: “Classiche in viaggio, il piacere del turismo lento”.
Anche l’esposizione ha seguito il tema, proponendo uno speciale “tris” di esemplari unici conservati nella Collezione ASI Bertone: la Lamborghini Genesis del 1987, la Porsche Karisma del 1994 e la Cadillac Villa del 2005. Tre epoche, tre marchi e tre designer differenti per godere dell’inconfondibile stile Bertone declinato nel piacere di viaggiare.
La Genesis è tuttora la prima e unica monovolume a sfoggiare il logo di Sant’Agata Bolognese; realizzata da Marc Deschamps è dotata del poderoso V12 da 455 CV della Countach 5000 Quattrovalvole. La Karisma, firmata da Luciano D’Ambrosio, è una vera sfida alla tradizione di Stoccarda con la proposta di una comoda berlina a quattro posti dotata di grandi portiere ad ali di gabbiano ma mantenendo il classico 6 cilindri Porsche in posizione posteriore. La Villa è una futuristica monovolume nata sotto la direzione di Giuliano Biasio, con l’obiettivo creare un ambiente interno accogliente, spazioso, luminoso e comodo, proprio come un salotto.
Esemplari di pregio anche per le due ruote, con una line-up di rare Benelli della Collezione ASI Morbidelli: un tributo a Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024, dov’è nata l’azienda nel 1911 (la più antica fabbrica motociclistica italiana ancora in attività) e dov’è conservata la collezione acquisita da ASI nel 2020. Nell’ASI Village è possibile ammirare una 100 Tipo B del 1923, le 175 in versione Monza Gran Sport del 1930, 4TS del 1932 e Bialbero GP del 1934; la 250 SS Monoalbero del 1941 e la 250 GP 4 cilindri con compressore del 1942.
Altro tema motociclistico è dedicato alle “maxi tourer” dotate di motori a 6 cilindri, come le Benelli “Sei” 750 e 900 del 1972 e 1979, la Kawasaki Z 1300 del 1978, le Honda CBX 1000 e Gold Wing 1500 del 1978 e 1988.
L’esposizione ASI si completava con la Lancia Stratos HF del 1974 – anch’essa conservata nella Collezione ASI Bertone – utilizzata per una serie di test e prove sperimentali con bio-carburante di seconda generazione, ottenendo ottimi risultati sia in ambito prestazionale, sia sotto il profilo delle emissioni.
All’inaugurazione dell’ASI Village, che ha visto la presenza del Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, sono seguite numerose attività: la presentazione di nuovi premi e concorsi ASI, come il “Grifo d’Oro” per giovani designer e il “Classic Motor Press Award” per giornalisti; l’annuncio dei grandi eventi motociclistici ASI MotoShow e FIVA Motorcycle Rally 2025; l’anteprima di ASI Circuito Tricolore 2025; il tributo ai 110 anni Maserati, per il quale era esposta l’iconica monoposto da Gran Premio 6C/34, uno dei soli cinque esemplari costruiti e utilizzati in gara dai più grandi campioni dell’epoca coma Tazio Nuvolari e Achille Varzi. Fondata a Bologna nel 1914, la sua storia è stata riassunta con il contributo degli eredi dei fondatori, i fratelli Maserati, oggi rappresentati da Ettore, Alberto e Fabia Maserati, dallo storico Ermanno Cozza, dal responsabile di Maserati Classiche Cristiano Bolzoni, dal presidente del Maserati Club Italia Claudio Ivaldi e dal collezionista Matteo Panini. All’apertura del talk sono intervenuti l’Europarlamentare Stefano Cavedagna, il Senatore Marco Lisei, l’Assessore regionale dell’Emilia-Romagna Marta
Evangelisti e l’Assessore del Comune di Bologna Francesco Sassone.
Il tema del turismo ha chiuso la rassegna con la conferenza “Il grande valore delle manifestazioni ASI: condivisione, turismo lento, promozione dei territori e cultura dei motori”.
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