Ritornano le “case del popolo” dei vecchi partiti per diventare “luoghi in mostra” del Museo dell’Abbandono.
Il Museo dell’abbandono, il progetto di rigenerazione culturale e urbana che riporta alla memoria il patrimonio in abbandono architettonico, raccontando e rileggendone la storia, si arricchisce di un nuovo percorso sulle ex case del popolo delle Romagna. Il nuovo itinerario racconterà alcune delle case del popolo oramai dismesse appartenenti a diverse correnti politiche, fra le 600 esistenti in Emilia Romagna, e sarà presentato ufficialmente il 10 novembre nell’ambito del festival diffuso “Inno al perdersi”.
“Questi luoghi – spiega Francesco Tortori, presidente dell’associazione Spazi Indecisi che cura IN LOCO. Museo dell’Abbandono – sono un elemento molto presente nel tessuto urbano e rurale del territorio romagnolo e testimoniano un passato ricco di aggregazione sociale e politica. L’itinerario nascente vuole anche stimolare una riflessione su nuove forme e progettualità attraverso le quali rispondere, oggi e in futuro, a questa esigenza collettiva e comunitaria. Questo e gli altri appuntamenti del festival diffuso “Inno al perdersi” vogliono mostrare come il perdersi sia un atto creativo, un gesto rivoluzionario nell’attuale società, un processo conoscitivo che raccoglie informazioni, sensazioni ed emozioni che ci aiutano a percepire e interpretare lo spazio”.
Il festival diffuso Inno al perdersi – atto II, sempre a cura di Spazi Indecisi, è un invito a lasciarsi andare a un caleidoscopio di iniziative – concerti, tornei di carte, passeggiate, incontri, nuovi itinerari, che invitano a esplorare e riscoprire il territorio romagnolo in abbandono. Si parte venerdì 4 ottobre all’ex acquedotto Spinadello a Forlimpopoli (FC) con Modular, un concerto di live coding e synth modulari con David Torri e Mauro Lazzaretto. Un’interazione sonora tra il mondo analogico e quello digitale della musica elettronica. Loop e ripetizioni che daranno vita a una musica d’ambiente contraddistinta da circolarità e stratificazioni. Un’esperienza musicale e visiva in cui il suono analogico dei synth modulari si fonde con gli algoritmi del live coding. Il concerto sarà l’occasione per una restituzione pubblica della residenza artistica di David Torri, che lo scorso settembre ha abitato per una settimana a Spinadello. Si prosegue sabato 5 ottobre nella Valle di Rio Salso a Bagno di Romagna (FC) con Qui c’era una via poi non l’ho trovata più, una passeggiata d’artista a cura di Valentina Pagliarani e della Casa Elementare. Ecomuseo di comunità. Un cammino performativo che attraversa un ambiente oggi tornato impervio e boschivo, naturale, e che nelle sue tracce tuttora onnipresenti, rimanda ad un passato tra uomo e natura.
Camminare diventa una pratica per sovrascrivere una nuova pista di storie, per intrecciare ciò che è assente a ciò che è nuovamente presente. Camminare per ritornare in relazione con il luogo, abitarlo, farne uno spazio affettivo, una geografia intima e condivisa. Ai partecipanti sarà consegnata una mappa del percorso che tocca numerose case oggi ruderi e avvia la creazione di un nuovo itinerario di IN LOCO. Museo diffuso dell’abbandono.
Si riparte poi domenica 10 novembre, presso Area Sismica a Forlì, con l’anteprima del nuovo itinerario di IN LOCO dedicato alle ex case del popolo in Romagna. Presenti anche in altre regioni e perfino in paesi esteri, ma nessun territorio ne ha così tante come le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che ne contano in totale quasi 600, appartenenti alle diverse tradizioni politiche e ideali. Qui le persone della comunità si incontravano per intenti di natura politica, sociale, culturale o ricreativa. La loro storia inizia sul finire dell’Ottocento e arriva fino a oggi, fra trasformazioni, crisi e nuove fioriture.
Per l’occasione sarà organizzato “Le carte del popolo”, un torneo di carte giocato con carte romagnole d’artista e inedite, appositamente ideate e realizzate per tenere viva la memoria e informare il futuro su un modo collettivo di vivere i luoghi, all’insegna della condivisione. Il progetto a cura di Claudio Angelini (Città di Ebla) vuole creare uno spazio ludico ma anche politico. Inno al perdersi poi si sposta e si chiude in EXATR a Forlì, l’ex deposito delle corriere oggi al centro di un processo di rigenerazione urbana in chiave culturale, con una due giorni di incontri. Venerdì 29 novembre è la volta di “Storie dalla Romagna appenninica” con Alessio Boattini curatore di Alpe Appennina, rivista dedicata alla storia e alle storie di luoghi, genti e persone del territorio della Romagna Toscana, un punto di riferimento per i ricercatori di storia locale in cerca di tracce, documenti per ricostruire l’identità di un territorio, di una famiglia, vicende di luoghi e persone, frammenti di vite dimenticate. Sabato 30 novembre è la volta di Geografie rizomatiche e liminali, un dialogo tra Roberto Paci Dalò, autore di eBAU. Art Dreams for the New European Bauhaus (Quodlibet, 2024) e Lorenza Pignatti, autrice di Cartografie radicali. Attivismo, esplorazioni artistiche, geofiction (Meltemi, 2023). Durante l’evento sarà possibile visionare i progetti multimediali realizzati dagli studenti del Corso di laurea in Interaction & Experience design dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino (UniRSM) su IN LOCO e alcuni spazi abbandonati della Romagna. Gli ingressi al festival – tranne per l’evento “Le carte del Popolo” – sono a offerta libera e consapevole. Per iscrizioni e per ulteriori informazioni: www.spaziindecisi.it/inno-al-perdersi-2024-atto-ii/ Inno al perdersi è parte di IN LOCO 2024 A cura di: Spazi Indecisi In collaborazione con: Area Sismica, EXATR, Spinadello. Centro Visite Partecipato, Casa Elementare. Ecomuseo di comunità della Valle di Rio Salso, Città di Ebla, UniRSM, Alpe Appennina Con il sostegno di: Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque | Società delle Fonti Spa
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