E' questo il periodo in cui si programma lo sport dei figli, li si iscrive a corsi più o meno agonistici, si va magari agli open day dei centri sportivi, si seguono le inclinazioni dei ragazzi in base alle loro passioni. Bene, lo sport non è mai abbastanza, oltre a far sta meglio fisicamente è una risorsa chiave per promuovere il benessere psicologico, vale a tutte le età e certamente vale molto per i giovani, anche se questo comporta un bel sacrificio organizzativo per gli adulti. Quale sport praticare in base a consigli psicologici oltre che di salute?
Lo sport per i bambini ha un impatto positivo sulla crescita e sull'educazione dei bambini. Infatti, è molto più della semplice attività motoria, è un metodo di insegnamento che favorisce la socializzazione e la condivisione di un’attività piacevole con altri bambini e con i genitori che li accompagnano alle varie attività. Da un punto di vista educativo, è uno strumento efficace per trasmettere valori fondamentali come il rispetto, la tolleranza e la cooperazione. Le recenti Olimpiadi di Parigi hanno fatto emergere un’intera generazione di giovani cresciuta con questi valori, da sportivi agonisti e non agonisti.
In Italia, i dati mostrano un quadro generale con un'alta percentuale di bambini sedentari. Questo non è attribuibili solo a carenze strutturali ma anche a una cultura dello sport che non è condivisa in modo omogeneo.
Quale sport scegliere e a quale età?
Numerosi studi confermano che lo sport praticato fin da bambini, aiuta ad avere una migliore salute fisica e resistenza psicologica, oltre che a interiorizzare concetti di fair play, di educazione, che poi rimane anche per la vita in famiglia e a scuola. La psicoanalista Adelia Lucattini in un intervento per Ansa Lifestyle afferma: "Attraverso lo sport praticato con maestri e insegnanti, la mente è coinvolta a molti livelli: emotivo e inconscio, nel dare un ritmo e un’organizzazione al proprio mondo interiore, come un orologio interno, e di conseguenza alle proprie attività. Questa interazione tra mondo interno e attività motoria aumenta le capacità di apprendimento e la memorizzazione, migliora la sicurezza in se stessi e facilita l’autonomia. Inoltre, lo stretto rapporto tra mente e corpo tipico dell’infanzia rende l’attività fisica, particolarmente efficace nello scaricare le tensioni, diminuire l’ansia e le fobie.
Tutti gli sport favoriscono la socializzazione sia individuali, che di squadra.
Per quanto attiene lo sport nell’infanzia, necessario è il nuoto (per la prevenzione dell’annegamento, come da direttive del Ministero della Salute), la ginnastica artistica e ritmica, e la danza, sia nei bambini, che nelle bambine, per la coordinazione motoria, utile anche in molti altri sport.
Per citare solo alcuni sport: gli sport di squadra che danno una visione d’insieme e insegnano la collaborazione, all’aria aperta il calcio e il rugby, al chiuso basket che sviluppa la rapidità, le proporzioni e la distanza; la pallavolo per la velocità, la precisione e le strategie; il tennis per la coordinazione con un attrezzo (la racchetta) e l’intuitività; la scherma per le regole, il rispetto dell’avversario senza farsi male, dal momento che si ha una un’arma: la precisione, il timing. Gli sport invernali (sci, slittino, etc.) mettono a contatto con la natura e attraverso la tecnica, permettono di sentirsi più sicuri e di gestire la velocità. Anche gli sport acquatici sono indicati, dopo che abbiano imparato a nuotare.
Ogni sport ha una sua età minima a cui iniziare, e su questo bisogna farsi indirizzare dalle proprie esperienze personali e dagli istruttori. La cosa fondamentale è che sia sempre sotto forma di gioco e non entrare nell’agonistica troppo presto o se i bambini non vogliono. Quando crescono dopo aver sperimentato vari sport ed essere indirizzati dai genitori, è essenziale che possano scegliere quello o quelli, se due, che preferiscono e per cui sono portati.
Consigli per i genitori sullo sport dei figli
Dare il buon esempio, praticare sport e partecipare alle attività dei figli, accompagnandoli e praticandolo insieme nei fine settimana, d’estate, d’inverno;
Programmare gite familiari che includano attività sportive che figli già praticano o che possono iniziare in quell’occasione;
Rispettare le richieste dei bambini anche se scelgono uno sport per stare con amichetti e compagni di scuola;
Incoraggiarli a camminare o andare in bicicletta per brevi tragitti, sviluppa il piacere di stare a contatto con la natura e una sensibilità ecologica;
La chiave del benessere psicologico dei bambini attraverso lo sport è legata anche alle relazioni positive che si sviluppano durante le attività sportive con i compagni e gli insegnanti;
L'incoraggiare a praticare sport fin da bambini come gioco, con piacere e divertimento, è fondamentale per creare una mentalità che promuove il “fare squadra”;
Lo sport favorisce ad una crescita equilibrata, previene ansia e depressione;
Saper organizzare il tempo;
Per i benefici psicofisici del praticare sport: esso aiuta nell’apprendimento e nello studio, anche per lo sviluppo della motricità fine, della coordinazione e per lo scarico delle tensioni che i bambini hanno;
Accompagnare i bambini e mostrare interesse per quello che fanno, consolida la sicurezza e rassicura i genitori.
Lo sport per gli adolescenti
Alla fine degli anni Novanta, l'adolescenza era identificata come una fase “critica” per lo sviluppo emotivo e psicologico, con un forte aumento delle tensioni, dei drammi interiori e dei conflitti familiari. Le ricerche dell’ultimo decennio hanno ridefinito il periodo adolescenziale come una fase non critica ma cruciale della crescita mentale, molto reattiva a stimoli interni ed esterni, fertile per l’apprendimento e la socializzazione. Un periodo vitale con qualche conflitto, necessario per un buon sviluppo psichico.
“Uno studio pubblicato su Social Science & Medicine Journal ha evidenziato che a livello mondiale circa il 13,4% degli adolescenti soffre di disturbi psicologici, con l'ansia che rappresenta il 65% dei casi e la depressione il 26%. I ricercatori invitano a introdurre interventi urgenti e su ampia scala, per supportare i ragazzi durante questa fase cruciale della loro crescita. Tra le soluzioni più efficaci, lo sport si distingue per i suoi molteplici benefici sul piano emotivo, relazionale e dell’apprendimento”, afferma Adelia Lucattini psichiatra e psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.
“Nell’attività motoria controllata (con un insegnante) è coinvolta la mente, sul piano emotivo e inconscio, si parla infatti di intelligenza emotiva e di inconscio corporeo. La pratica sportiva aiuta a dare un tempo alla propria vita, attraverso l’organizzazione delle attività e supporta la coordinazione psico-motoria attraverso il ritmo, soprattutto con l’ausilio della musica. Il ripetersi regolare degli allenamenti, consolida “costanza dell’oggetto interno” cioè la presenza interiorizzata delle persone amate, che danno sicurezza e forza interiore, sciolgono l’ansia e la tristezza”, spiega la psicoanalista.
Tuttavia, nonostante questi benefici, molti adolescenti non raggiungono i livelli raccomandati di attività fisica settimanale. Le ore dedicate allo studio sono in costante aumento, a scapito del tempo riservato allo sport. Le ore di educazione fisica, fondamentali per incoraggiare uno stile di vita sano, sono ancora troppo poche. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, negli Stati Uniti e della British Sports Association nelle scuole, le ore dedicate all’educazione fisica e alle attività sportive, moderate o ad alta intensità, sono meno del 50% rispetto a quelle raccomandate. In Italia, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione (Miur), le scuole dotate di impianti sportivi sono 40,8%. Dai dati l’Istat, il 37,5% degli italiani non pratica e non fa praticare sport ai figli per motivi anche economici.
“Dedicare 4 o 5 ore settimanali all’attività fisica, migliora significativamente l'autostima e riduce lo stress. Inoltre, c’è una correlazione diretta tra sport, sviluppo dell’intelligenza emotiva e sviluppo di emozioni positive”, afferma Lucattini. “Oltre a ciò, lo sport svolge un ruolo centrale anche nella socializzazione, soprattutto se svolto a scuola, più che agonistico ed extrascolastico. Numerose ricerche dimostrano che i migliori risultati si hanno proprio dallo sport praticato all'interno dell'orario scolastico e accessibile a tutti. In molti paesi europei ed extraeuropei, le scuole hanno le loro squadre che partecipano a gare e tornei tra scuole e tra università. È a scuola che lo sport svolge la sua azione sociale ad ampio raggio, a costo zero, con lo sport integrato nel programma didattico annuale”.
L’attività motoria è una delle forme di prevenzione primaria di disturbi psicologici ed è un efficace strumento educativo. Praticato in gruppo, a scuola, aiuta a strutturare il tempo, a desiderare di migliorare se stessi, mettersi alla prova, confrontarsi con i compagni e creare un rapporto positivo con gli insegnanti, da cui apprendono gli aspetti tecnici dei vari sport e il rispetto delle regole. Lucattini prosegue, “È noto che gli insegnanti e gli istruttori possono avere sui loro allievi un ruolo terapeutico anche se non psicoterapeutico. Dalla pratica sportiva a scuola e dalle buone relazioni con gli insegnanti, gli adolescenti traggono sostegno, forza per superare le difficoltà, costanza nello studio, determinazione nel difendere i propri diritti, impegno nel rispettare delle regole. Imparano a trasgredire all’interno di regole condivise, senza oltrepassare i limiti consentiti, migliorando i rapporti in famiglia, con gli amici e con se stessi”.
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